PALERMO
28 dicembre 2016 - 3 gennaio 2017

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28 dicembre mercoledi'


Partenza da Orio al Serio volo Ryanair con Silvia ore 15,20 arrivo a Palermo Punta Raisi alle 17. A/R circa 130 a testa. Taxi collettivo sino a via Notarbartolo. Preso possesso della casa della casa. Accogliente con tre belle stanze, ampia cucina e doppio salone.
I Tomassi arriveranno piu' tardi.
Alla sera ricerca del ristorante. Sembra carino, a prezzi molto ragionevoli. Delusione. Cucina molto scarsa
Osteria Lo Bianco. In via Notarbartolo.




29 dicembre giovedi'


Si parte alla scoperta di Palermo. Vento e freddo. Ma il sole della Sicilia dove C... e' ?
Appuntamento ai Qattro Canti. Qui (notizie) Paolo e Raffa in bus noi a piedi. Lunga camminata su viale Liberta' e Maqueda , la Montenapoleone di Palermo. Piacevolmente stupiti dall'eleganza e pulizia. Ma dovremo ravvederci.
Giriamo l'angolo e troviamo la Fontana Pretoria Qui (notizie) e altre immagini .
Entriamo nel palazzo del comune. E sorpresa, chi troviamo in colloquio con quattro suore ? Leoluca Orlando, dall'aspetto tutt'altro che ascetico e sofferente.


E Paolo si insedia a sindaco pro tempore.


Fuori dal palazzo, altro giro d'angolo e ci troviamo in Piazza Bellini sulla quale si affacciano ben tre chiese completamente diverse. Occhio, se paga sempre per entra'. Ma in una ci danno un biglietto un solo biglietto e sopra scrivono:
vale per 5. Risparmiano carta ? Salvano la foresta amazzonica ? Mah Boh.
San Cataldo , nuda semplicita' bizantina. Qui notizie



La Martorana interessante ma e' un misto di stili: un abside barocco, una pala appiccicata che non c'entra nulla, e un transetto bizantino creano contrasti nell'insieme poco apprezzabili. Notevole la parte bizantina.



Santa Caterina Sull'altro lato della piazza, di fronte alle due chiese c'e' quest'altra chiesa alla quale si accede da una doppia rampa di scale.
La facciata non promette, ma un giovane venditore di biglietti ci convince ad entrare. E ne vale la pena.
Se si puo' parlare di trionfo del barocco siciliano, questo ne e' un esempio non contaminato. Tra marmi e stucchi, le alte grate dorate che nascondevano le monache ricordano secoli nei quali i domenicani, fondati secoli prima da Domenico di Guzman, hanno fatto proprio il nome, diventando i cani di dio, i mastini guardiani del vero dogma. Mai dubitanti di non essere nel giusto nel bruciare, torturare, seviziare qualsiasi diverso credo o pensiero.
Contemplando questi trionfi di bellezza, ovunque creati dal cattolicesimo, mi chiedo se tutto cio' possa giustificare dolori indicibili inflitti nei secoli dalla santa madre. Anche qui Boh, Mah. Altre scelte avrebbero escluso il mecenatismo?





Lasciati barocchismi e bizantinismi ci inoltriamo verso l'attuale Palermo popolare: il mercato Ballaro'
A parte il fascino dei colori e dell'esotico, la sporcizia prevale. Comunque, il cibo in mostra per quanto in un contesto degradato stimola la salivazione. Dopo la solita ricerca e il tentativo di mediazione tra chi vuole stare fuori anche al freddo e questo si' e questo no, entriamo nell'osteria Villa San Giovanni degli Eremiti. Finalmente una buona scelta. E io mi faccio la seconda pasta con le sarde.



Felici e satolli ci si incammina verso Palazzo dei Normanni. Per entrare c'e' il metal detector e cosa mi trovano nello zainetto ? Un cacciavite che nemmeno sapevo di aver messo tempo fa. Era passato pure dal controllo dell'aeroporto a Bergamo. Ho la prova provata che i terroristi sugli aerei non salgono nemmeno con uno spillo. La Cappella Palatina e' notevole. Qui altre immagini



Ci facciamo pure un giro alla mostra "Mirabilia Maris" sull'archeologia subacquea.



Tornando verso il centro entriamo nella chiesa di San Giovanni degli Eremiti con un bel chiostro, ma, anche qui, il tutto un un po' decadente.




Alle cinque suoniamo al portone di palazzo Conte Federico. Ma al citofono una voce dall'accento austroungarico ci dice che all'azienda di turismo hanno sbagliato sui giorni di visita. La faccia tosta di Marcella convince pero' la duchessa ad aprirci e a condurci all'interno delle stanze del palazzo.


Vera dimora nobile siciliana. Ricordi di fasti e privilegi di altre epoche.

All'uscita te e pasticcini in una (??) latteria che un po' ci pela. Ma Paolo e Silvia ai dolci non resistono.

Esausti. Marcia di ritorno verso casa, lungo la solita via della Liberta'. Ma poi ci facciamo tentare da una visita al Teatro Massimo

Spesa alla Coop e cena in casa.

30 dicembre venerdi'


Mattino. Il teatro Massimo ci piace proprio, percio' colazione al bar del teatro Massimo.


Poi, via al mercato del Capo. Su una bancarella da un shrilankese mi compro:
1) pinza per orologio
2) regola barba. Paolo non vede l'ora di provare il rasoio per vedere se funziona per davvero.
Al mercato ci facciamo una idea di cosa potremmo preparare per il cenone. Paolo mi provoca a mangiare frattaglie.
Ma proprio non ce la faccio.
Lasciato il mercato ci avviamo verso la cattedrale della Santa Vergine Maria Assunta ***** (esterno) ***** (interno). A pagamento le tombe degli Svevi .
Molto interessante la meridiana sul pavimento con lo zodiaco e la cripta con i sarcofagi di varie epoche. Alcune urne sono strigliate. Striglia, e che e'?.E Paolo ha una intuizione








Arriva l'ora del pranzo con la solita domanda: dove si va ? Dopo aver girato e scartato entriamo da A'nica. Silvia e' perplessa e fa bene.
In compenso divertente incontro con un gruppo di chiassosi californiani tra cui un giocoliere che sembra uscito da un cartone animato made in Naples, che ci da' pure un bigliotto da visita. Non si sa mai...


Digeriamo andando verso Palazzo Alliata La facciata non ha molto di nobile. L'interno e' altra cosa.


Dopo esserci lustrati gli occhi di specchi, arazzi maioliche e quanto altro ce ne andiamo attraverso la Kalza e arriviamo al mare. Vento e freddo. Lungo giro di ritorno

31 dicembre sabato


Ultimo giorno dell'anno del signore 2016. Ancora anno del cane per i cinesi, bisogna aspettare sino al 28 gennaio per entrare nell'anno del gallo (qualcuno dice della gallina).
Per gli ebrei siamo gia' nell'anno 5777 dal 3 ottobre. Per gli islamici che sono indietro di 622 anni siamo nel 1438 gia' da alcuni mesi.
Altri piccoli esempi (impropri) che Einstein ha ragione sulla relativita' del tempo ?
Ignari di tutto cio' prendiamo brioche e capuccino di nuovo al bar del teatro Massimo e poi via far spesa al mercato del capo: carciofi, vongole, gamberetti, avocadi. Si riporta la spesa a casa facendo anche una puntata alla coop.
Giriamo l'angolo e entriamo a Villa Zito che si vede anche dalle finestre di casa. Piccola pinacoteca con una mostra di Guttuso . Scopriamo il talento di Francesco Lojacono e Michele Catti . Silvia vorrebbe portarsi a casa le arance di Guttuso.



Finita la visita ci si separa. Paolo, Raffaella e Silvia ritornano in centro, Io e Marci risaliamo in casa e pranziamo con gli avanzi.
L'idea e' di andare alle cripte dei capuccini viste nel 1976. Ma Marci dorme e declina. Io rinuncio alle cripte e raggiungo i tre ai giardini di piazza Marina. Hanno visitato Palazzo Mirto che mi consigliano. Ci risepariamo e mi faccio quest'altro palazzo. Sara' che e' il terzo ma tutto quello sfarzo un po' polverso e scrostato mi stucca e rimango incuriosito solo dalle stalle e dalle librerie. Chi mai leggera' o aprira' quei centinaia di volumi allineati di storia, geografia, viaggi ? Quante vite ci vogliono ?
Ritorno a piedi quatto quatto nel buio e taglio attraverso la vucciria desolata triste e puzzolente. Turista a disagio nel chiaroscuro delle poche lampadine dei bugigattoli ancora aperti in questo ultimo scorcio di fine anno.
Si prepara la cena. Alle nove ci accorgiamo che i limoni sono pochi e Marci scende a cercarli. Ritorna anche con una Coca Cola. Tutto chiuso ovvio. Ma, colpo di genio e "avant garde" di Marci, in un bar con la scusa che lei la Coca la prende con il limone , se lo fa dare.
Bella e buona cena. Tiriamo mezzanotte e si brinda a questo nuovo 2017 "anno pensionis". Dimenticando il 2016 che si e' portato via Eco, alter ego irraggiungibile, Bowie l'elfo e Fo l'estroso; ma anche Pannella, Scola, Bud Spencer e Gene Wilder con altri di cui non sapremo mai il nome e che saranno ricordati, forse, solo da chi li conobbe e al massimo per tre generazioni.
E se la matematica non sbaglia, e non sbaglia, nel 1500 in giro per l'Europa c'erano quasi sessantamila nostri antenati. Tanti sono i "parenti" che sono stati indispensabili per arrivare ad uno di noi. Dai conti diremmo che di fatto (per forza di numeri) siamo tutti imparentati. Trump non lo sa ma ha (sicuramente) antenati messicani e persino neri e siciliani.


1 dicembre domenica


Che si fa il primo dell'anno? Di cosa hanno voglia gli occhi ? Alcuni di mare altri di ricordi. Nuova scissione ma con appuntamento nel primo pomeriggio per una puntata a Monreale.

Convinco Marci ad andare a visitare le catacombe dei Capuccini. Le raggiungiamo attraversando a piedi in diagonale quasi tutta Palermo. Niente a che vedere pero' con i ricordi del 1976. Il senso di sospensione che mi aveva dato l'addentrarmi in un luogo antico, dove il tempo sembrava congelato, mettendomi letteralmente vis a vis con il mistero della morte e' andato perso.
Luci, passarelle, percorsi, vetri, grate, cartelli, hanno trasformato le catacombe in un triste museo del macabro.. Specchio di questi tempi e di chi l'ha qui filmato.

Sempre a piedi attraverso rioni popolari, andiamo al castello della Zisa percorrendo i giardini, stranamente puliti, con una lunga doppia scalinata con acqua corrente al centro. L'interno e' ristrutturato ma spoglio.


Facciamo anche una puntata ai cantieri della Zisa dove c'e' una mostra di artisti cubani. In realta' direi artisti cubani leggermente anticastristi.
Interessante il filmato della performance di Carlos Martiel che mi ricorda quelle di Marina Abramovich sulla fisicita' del dolore come oltraggio corporale e della sua sopportazione stoica ostentata alla morbosita' dello spettatore. Qui un filmato dell'artista

In un bar di piazza Indipendenza mangiamo un panino e aspettiamo l'autobus per Monreale.
Si avvicina una motocarrozzetta e propone di portarci a Monreale per 60 euro trattabili a 50 facendoci intyendere che e' un favore. Diciamo no grazie (e non solo perche' abbiamo gia' i biglietti e non ci staremmo tutti e 5). Poco dopo arriva un taxi che vuole ...10 euro. Concorrenza sleale o presa per i fondelli dei turisti della prima ?
Arrivati. Si va a piedi verso la Cattedrale
qui altre immagini
La chiesa apre pero' alle 16,30 e, vista la quantita' di gente, ci mettiamo in coda per quasi 30 minuti. Pessima idea perche' quando usciamo, dopo la visita, della coda nemmeno l'ombra. Avremmo potuto girare un po' per Monreale. Meglio sbrigarci e non prendere l'ultimo pullman. Infatti riusciamo ad entrare solo spingendo.
Si torna a casa e si cena. Dopo cena prenotiamo una macchina per il giro del giorno dopo.

2 dicembre lunedi'


Andiamo a prendere la macchina da Sicily Car. Una Skoda, mi sento a casa. Un buon servizio non ce' che dire. Usciamo da Palermo e ci dirigiamo verso Bagheria . Paolo e' incontenibile sulla quantita' di rifiuti e sporcizia lungo le strade di campagna. DCi fermiamo per visitare un museo con opere di Guttuso. Abbiamo pero' fatto male i conti con il lunedi'. Chiuso. Anche se un tipo molto gentile e tar tar ta glino ci da' una serie di dritte all'esterno del museo e all'ombra di un gigantesco rudere di cementificio. Ma come si fa ?
Entriamo in Bagheria, ci inerpichiamo a caso attraverso stradine e posteggiamo. Camminata lungo il corso principale sino a Villa Palagonia.




Appuntamento con una simpatica amica di Silvia che ci consiglia un'ottima trattoria. Appuntamento a dopo pranzo per un giro nei dintorni

Giro a Punta Sant' Elia
Salutiamo l 'amica e puntiamo a Cefalu'. sia per il paese ma soprattutto per la cattedrale. Ripartiamo con il buio dopo aver fatto lo struscio nella parte vecchia. Si pensava di cenare fuori ma... vuoi mettere la comodita' di una cucina ?

3 dicembre martedi


Ultimo giorno. Paolo e Raffa partono prestissimo. Ultimi saluti e promessa di rivederci per carnevale.
Io ho l'idea (non si sa mai) di andare a prenotare i biglietti del pullman per l'aereoporto. Ti pare che qualche cosa funziona? Naturalmento pago ma i biglietti dalla stampante non escono. Prova e riprova, il tipo che sembra uscito da una commedia siciliana si muove e parla come dentro un acquario. Dopo oltre mezz'ora mi dice che i biglietti mi saranno spediti ad un indirizzo mail. Ce l'ha la mail ? Certo che ce l'ho, la mail. Devo solo sperare che il pesce sia serio.
Raggiungo Slvia Marci che nel frattempo mi avevano fatto tre telefonate e ci dirigiamo verso l'orto botanico. Per strada entriamo in un bel negozio di ceramiche arabe. Tentazione a cui non so resistere e mi compro un altro sole.
L'orto botanico e', come tutte le cose palermitane (quasi tutte) lasciato un po' a se stesso. Sara' per la stagione o perche' e' dell'universita' ? Mah. Per fortuna la natura ci mette del suo.
Girando, scopro che la palma che abbiamo a Pietra si chiama Washingtonia Filifera, non e' originaria dell'Africa ma della California e se, si mette d'impegno, potrebbe arrivare anche a trenta metri. Spero di no.
Ecco una serie di foto della esagerata vegetazione palermitana.

All'uscita dell'orto, ci seperiamo ciascuno per i fatti suoi. Appuntamento a casa per la chiusura e poi aspettiamo l'autobus.
A proposito, nel frattempo i biglietti del pullman erano arrivati.

In giro per Palermo