Ancora una volta la "sinistra" ha dato prova della sua capacita' di autodistruzione perche' piu' attenta e concentrata a distinguersi sulle differenze (a volte davvero piccole e non cosi' prioritarie nell'immediato) che non a unirsi sui valori di fondo sia per ostacolare la "destra" che per cercare di attuare riforme di chiaro segno progressista.
Cosi' come nel '21 i distinguo del tutto teorici tra PSI e lo scissionista PCI consegnarono per ventanni l'italia in mano
alla destra fascista.
Cosi' come nell'immediato dopoguerra i dissidi e scissioni varie PSI PSDI PSIUP PCI spianarono la strada maestra al trentennio DC.
Cosi' come negli anni sessanta la spinta studentesca e sindacale fu via via vanificata nel frantumarsi in mille rivoli ancora una volta su alambicchi terorici e personalismi da primi della classe tra Movimento Studentesco, Lotta Continua, Avanguardia Operaia e quanti altri, che di fatto sfocio' nelle fantasticherie tristemente rivoluzionarie delle Brigate Rosse le quali a loro volta spalancarono le porte al qualunquismo degli anni ottanta e favorirono la nascita del Berlusconismo
Cosi come, grazie ancora ai distinguo da primadonna (forse anche comprensibili in astratto ma politicamente deleteri) dei io non ci sto di Bertinotti che, non solo riconsegno' l'Italia nuovamente alla destra ma che ridusse Rifondazione Comunista ad Autoaffondazione Comunisita.
Cosi' per le ultime votazioni, c'e' chi ha pensato (Ingroia, Giannino etc), in questa situazione (drammatica ?) di dire nuovamente e con tono fiero: "Io vado per la mia strada" e ha fondato li' per li' partitini che non solo hanno sottratto percentuali piccole ma significative al deluso e frammentato elettorato di "sinistra". ma hanno letteralmente bruciato migliaia di voti come era assolutamente prevedibile. E se davvero costoro pensavano il contrario allora e bene che sia finita' cosi' perche' una percezione di quale e' il polso della realta' e quali sono le tappe possibili nell'immediato e' la condizione minima di chi vuole cimentarsi nel fare politica.
Solo i berlusconiani possono gioire del risultato elettorale, ma si sa, loro nella palude ci sguazzano essendo l'instabilita' e l'ambiguita' il loro terreno naturale di manovra.
Ma veniamo al movimento Cinque Stelle. Come si colloca ? Da quale parte batte il suo cuore ? Ma e' vero che "sinistra" e "destra" non hanno piu' significato. Come dire che progressisti e conservatori sono la stessa cosa, quindi Marchionne e l'operaio dell'Ilva sono interscambiabili ?
Ma il programma del M5* , per quanto sintetico nelle voci non si puo' certo dire di destra. E allora ?
Sprechiamo (sprechera') un'altra occasione per poter cambiare qualcosa (qualcosina) in senso progressista, ma perche' ?
febbraio 2013
|