Dopo un giro di mail che causeranno non pochi problemi interpretativi ,
ci riproviamo con il Portogallo, ma questa volta in aereo + auto a noleggio.
Appuntameno ai pullman per Orio al Serio alla stazione centrale.
Nel viaggio che non era di mezz'ora ma di un'ora ci viene il dubbio di non arrivare prima della chiusura del check in.
Per fortuna non e' cosi'.
La coda ai controlli e' lunga a me sequestrano un coltellino tuttofare ridicolo e a Paolo lo shampoo.
Non si capisce perche' gli attentati si debbano fare nell'area delle partenze e non prima. Sara'.
Forse con un coltellino e' possibile dirottare un aereo o compiere una strage? Forse. Non so.
Volo Ryanair: 26 euro a testa !!!Arriviamo a Porto con un cielo che promette pioggia e cosi' sara'.
Il noleggio presso Guerin e' abbastanza veloce ma invece della prenotata Ford Focus ci danno una Seat Leon. Ma va bene.
Per tre e' piu' che comoda.
Noleggiamo anche il Via Verde, una specie di Telepass,
perche' le autostrade, (tranne in alcuni punti) non hanno caselli. Infatti non abbiamo mai trovato una coda !
L'arrivo alla casa e' piuttosto complicato, non solo per la posizione, ma perche' la maggior parte delle strade sono a senso unico.
La casa e' a Vila Nova de Gaia (58 a notte in 3!) che non e' Porto ma la citta' a sinistra del Duoro.
L'esterno, per usare un eufemismo, non e' un gran che, ma l'interno e' accogliente con tre belle camere da letto e due bagni.
Paolo si lamentera' per l'acqua calda che, essendo fornita da un piccolo boiler elettrico, si esaurisce subito.
Prendiamo la macchina e cerchiamo di trovare un parcheggio al di qua del ponte Luis I
che attraverseremo a piedi quattro volte. Tre sotto e una sopra.
Ovviamente inizia a piovere e ci stringiamo sotto due ombrellini. Dante non l'ha portato, il furbo !
Ma per fortuna gli ombrelli serviranno solo una seconda volta e per poco.
Cartina alla mano (mappa di Porto)
cerchiamo di arrivare alla Catedral
che scopriamo essere tutte chiamate Sè, anche se la denominazione esatta e' Catedral da Sè.
Ma se esiste una differenza tra Se' e Catedral non lo scopriremo.
Ovviamente sbagliamo strada e ci si inzuppa ben benino. Troviamo riparo nella cattedrale.
che, ovviamente e' in ristrutturazione.
Questo l'interno che non abbiamo potuto vedere:
Pertanto, ci accontentiamo del chiostro. Il primo della serie.
E qui cominciamo a pagare gli ingressi (3x3=9). In Portogallo in tutte le chiese e annessi si entrera' sborsando un obolo.
L'incidenza maggiore delle spese della giornata sara' infatti dovuta alle visite.
All'uscita ci dirigiamo verso la Igrea S. Francisco.
Per strada siamo tentati di entrare nel
Palacio della Bolsa in stile Liberty. Ma ci rinunciamo.
Alla Igreja S.Francisco facciamo 3 biglietti (27 €) per catacombe, museo e chiesa,
un trionfo d'oro del barocco-rococo' su un impianto gotico.
Qui Filmato della Igreja S.Francisco
Sta arrivando sera e ci si pone la solita domanda: dove ceniamo? Io propongo un locale trovato su tripadvisor :
Escondidinho do Barredo
Facciamo fatica a trovarlo perche' e' proprio nascosto in una rua e senza insegna.
Paolo e' un po' perplesso.Entriamo ma ci dicono che apre alle sette.
Tiriamo l'ora bevendo all'aperto una birra anche se fa freddo.
Alle sette non c'e' nessuno. Il posto e' piccolissimo con panche al posto di sedie.
Assaggio il Bachalao sotto forma di polpettine. Pian piano il posto si riempie.
Non c'e' molta scelta ma si mangia bene e si spende poco (41,40 in tre).
Paolo e Dante ammettono che ho fatto una buona scelta e firmano un attestato di riconoscimento.
Ormai e' buio. Riattraversiamo il ponte. Prendiamo la macchina e dopo un lungo giro torniamo a casa.
18 ottobre giovedi'
Oggi non piove e fuori della finestra uccelli alla Hitchcock.
Propongo di prendere la teleferica e di salire per attraversare il ponte Luis I in alto e visitare Serra do Pilar.
Andiamo a piedi perche' il punto di partenza mi sembra vicino. Paolo avrebbe preferito prendere l'auto,
ma dato che staremo fuori tutto il giorno, suggerisco che
e' meglio non spostare l'auto dato il problema di trovare posteggio che abbiamo avuto ieri sera.
La cartina mi inganna e confondo il punto di partenza con quello d'arrivo e ci troviamo a meta' strada.
Nasce una discussione non tanto sull'errore ma su cosa vuol dire partenza e arrivo.
Non rieco a farmi capire che per partenza intendo il punto da cui voglio partire e arrivo dove voglio arrivare,
anche se, ovviamente per il ritorno sara' il contrario.
Lasciamo perdere anche perche' la teleferica e' ferma.
Porto vista dalla sponda di Vila Nova de Gaia e' molto bella.
Riattraversiamo il ponte
Luis I
nella parte bassa .
Per vista 360° e spostamento, click qui
e per salire prendiamo una specie di cremagliera (2,5 €) e ci dirigiamo verso
ESTACIO di SAN BENTO)
Ma prima ci fermiamo a fare colazione nella piazza antistante rumorosissima.
La stazione e' piccola ma ha un atrio ricoperto di azulejos sulla storia del Portogallo.
Dante vorrebbe fare un prelievo al bancomat, ma le cifre richieste per il PIN sono sei. Boh?!
Ci incamminiamo verso la ultra citata
libreria Lello,
strapiena di persone ma, tutto sommato, con un numero limitato di libri.
Ovviamente non c'e' un libro in italiano, e non recuperiamo i 5x3=15 euro spesi per entrare.
Giriamo per strade e stradine verso A Capela das Almas e mi accorgo che le finestre hanno quasi tutte una particolarita'.
Sono suddivise in verticale da due parti. Le ante classiche piu' una parte superiore, quasi certemente per aumentare l'area di luce.
Inoltre, e' sara' cosi' per molti posti, e' impressionante il nuumero di case, anche belle, abbandonate o in rovina.
La Capela das Almas e' nota per la facciata ricoperta di azulejos con scene delle vite di S, Francesco e S. Caterina,
e con un "rifacimento" di Giotto.L'interno e' abbastanza insignificante.
Un certo languorino ci prende e decidiamo per provare la
francesinha
Ci mettono un po' a servirci, ma poi capiamo il perche'. (31,90 €)
Un poco abbioccati andiamo verso i giardini di Placio do Cristal per smaltire proteine e grassi.
Pavoni, galline , anatre gironzolano curiose.
Paolo decide tutto a un tratto che a Porto non si puo' non visitare una cantina. Ma sono ormai quasi le sei.
La cantina Sandeman e' per' dall'altra parte e fa solo visite guidate ad orari stabiliti. L'ultimo giro e' tra non molto.
di buona lena marciamo, io e Dante non siamo particolarmente interessati e cerchiamo di capire quale mezzo potrebbe prendere Paolo per
arrivare prima. Ci sono tram e metropolitana ma sembra complicato.
attraversiamo finalmente la parte alta del ponte Luis I.
Io e Dante vorremmo goderci un po' il panorama dall'alto, Paolo si sgancia e ci diamo appuntamento per dopo.
Per scendere prendiamo la funicolare e con il biglietto (3€) ci danno un buono per un assaggio gratis di porto in una cantina.
Paolo non e' riuscito ad entrare e la prossima visita in inglese sara' dopo oltre un'ora.
Io e Dante pero' non ce la sentiamo di aspettare cosi' tanto e proponiamo di andare nella cantina vicina con assaggio gratuito.
Se la cantina non e' proprio una cantina, il bicchierino e' proprio un bicchierino.
Ancora satolli per la
francesinha decidiamo di prendere qualcosa ad un supermercato, ma quello adocchiato al mattino e' solo per grossisti.
E' tardi e sono stanco per prendere la macchina e girare. Grazie a Google riesco a trovare un negozietto proprio near me.
Con Paolo nasce la prima maretta: io insisto sul programmare le tappe e sull'inutilita' di fissare una base per due o piu' giorni dato il percorso lineare.Paolo insiste sulla scocciatura di fare e disfare le valigie.
Alla fine conveniamo per il giorno dopo di pernottare a Braga e e si fissa una stanza all'Hotel Basic Axis.
Cose non viste a Porto che, forse, valevano un giorno in piu' (per la prossima volta ?):
Convento Corpus Christi
(ruotare il mouse per 360°).
Museu da Misericordia do Porto
Serralves
Ma la vera perdita (non per Paolo) e' la
Tripas a Moda do Porto.
19 ottobre venerdi'
Si parte con destinazione Viana do Castelo una cittadina a circa 80 km a nord di Porto sulla foce del fiume Lima. Tappa sull'autostrada per la colazione (modesta)
Troviamo posteggio in un garage sotterraneo, ma l'uscita attraverso un centro commerciale risulta un po' labirintica.
Il paesino e' carino, ma niente di che, tranne la Igrea da Misericordia (1x3=3€)trovata un po' per caso.
Entriamo in una banca e si svela il mistero dei 6 caratteri richiesti per il PIN e Dante riesce finalmente a fare un prelievo dal bancomat.
Riprendere la macchina e' piu' problematico: non trovo il biglietto! Mi deve essere caduto mentre volevo chiedere informazioni nel centro commerciale.
Per fortuna i portoghesi non sono, in questo caso, troppo fiscali e dopo un po' di qui-pro- quo si riesce ad uscire senza pagare nulla.
Pago un po' di giusti sfotto'.
Ci dirigiamo verso il santuario de Santa Luzia (3x2=6€), anche questo niente di particolare
se non fosse per la vista della foce dall'alto della cupola alla quale si accede per una strettissima scala a chiocciola con tanto di semaforo.
Se una porta troviamo una scritta che diventera' il leit motiv del viaggio:
(Filmato) Click sopra per ... approfondimenti
Cosa non abbiamo visto a Viana do Castelo: (ne valeva la pena ? Bho
La nave ospedale: Eannes
Prima di lasciare Viana un pensierino a Gasparo del gruppo Patonza
Di nuovo in macchina destinazione Braga (ca 71 km) con tappa intermedia a Ponte de Lima
A ponte de Lima c'e' appunto un ponte, costruito pero' dai romani.
Prima di vedere il ponte vorremmo mangiare.
Consultiamo Tripadvisor che ci segnala un ottimo ristorante. Giriamo a destra, a sinistra, torniamo indietro, poi avanti etc: il ristorant e' chiuso (e 1!)
Ne scegliamo uno piu' o meno a caso, e la fortuna aiuto' gli audaci.
Ordiniamo un piatto di merluzzo per tre. Mai scelta fu piu' azzeccata. Paolo spazzolo' sino all'ultima scarpetta il vassoio.
Dopo il pranzo lucculiano andiamo verso il ponte, fa caldo, il vino si fa sentire, ma il paesaggio e' bello e io e Dante lo percorriamo . Paolo si ferma in piazzaetta.
Si riparte.
L'ingresso nelle citta' e' sempre problematico, personalemnete preferisco fare sosta di sera un po' in periferia.
L'Hotel Basic (65 a notte) e' vicino alla stazione, ma all'interno di un grande parcheggio chiuso da una sbarra.
Il parcheggio e' sotto ma si entra da un'altra parte.
E' quasi buio. Prendiamo possesso di una stanza con tre letti e un bagno. Dopo quella di porto ci sembra piccola. Ma va bene.
Dopo il pranzo (tardo) fatto, non ci sentiamo di affrontare una cena. Usciamo pero' per un piccolo giro di ricognizione
Questa parte di citta' sembra brutta, vuota e anche desolata quanto all'arrivo sembrava caotica.
Dissuasi da indicazioni vaghe di un portoghese, ci accontentiamo di sederci ad un tavolino all'esterno di un bar per una birra, una coca e un succo di frutta.
20 ottobre sabato
Abbondantissima colazione in albergo e poi entriamo in
Braga e tutto al mattino sembra molto meglio della sera.
Prima pero' di entrare nel centro storico fotografo un cartellone che da noi, oggi, sarebbe difficile fotografare
La prima cosa che visitiamo e' la
cattedrale (3 x 5=15€) ma non entriamo dalla porta principale.
La Se' e' la piu' antica del Portogallo.Tutto un misto di stili con tanto di altare che abbiamo battezzato "zigurat"
tipico delle chiese portoghesi
Ci fa da cicerone un giovane allampanato.
Visitiamo la chiesa principale, la cappella dei re e un piccolo museo con pochi pezzi ma notevoli
Filmato
il museo con tanto di foto nostre
All'uscita io e Paolo ci compriamo delle tovaglie. Cosi' con i regalini siamo a posto.
Andiamo verso il centro con una grande bella piazza e fontana.
Poi ritorniamo verso l'albergo e su un ingresso ritroviamo gli strani capitelli "Moai"
E qui, secondo Paolo, gli tendo un tranello:
Io: facendo questa strada non troveremo un supermarket.
Lui: figurati ce ne sono un sacco
Scommettiamo ? Scommettiamo !
Ovviamente di supermarket non ce ne erano. E il tranello era che io avrei saputo dove eravamo e lui no. Boh ?!
In albergo prima di riprendere loa macchina ;
Lasciamo Braga e ci dirigiamo verso Il
santuario di Bom Jesus di Monte.
Tengo un concione sul prestare agli amici
.
La chiesa sovrastante il complesso e'abbastanza insignificante e la scalinata per quanto suggestiva a colpo d'occhio,
non e' da un punto di
vista architettonico niente di che.
Le rappresentazioni in alcune cappelle ricordano quelle del
Sacro Monte di Varallo.
Una particolarita' sono le fontane dei 5 sensi.
Qui foto da internet
.
Si parte per
Guimares dove abbiamo prenotato in un posto di "preti".
la Casa de Retiros N.S. Perpetuo Socorro. (camera con 3 letti per 49€)
Ci riceve una specie di burbera perpetua che non spiccica una parola di inglese, creandoci qualche qui pro quo..
La camera e' proprio da ostello cattolico: vecchiotto non troppo curato e per Paolo persino sporchetto; le foto promettevano di piu'.
Giriamo per il paese e tanto per cambiare andiamo per chiese.
La prima e'
il complesso di San Francesco.
Mi ricordo alcune cose dell'esterno e del chiostro visto dall'alto, con annesso ospizio, ma non l'interno della chiesa.
Segno forse che vedere troppe coe in breve tempo non giova.
La seconda e' la
Igreja de Nossa Senhora da Consolação e Santos Passos
Particolare per la forma alta e stretta che si staglia sullo sfondo di una lunga piazza con belle aiuole.
Non e' tardi e ci incuriosisce il
Centro Internacional das Artes José Guimarães
citato nella guida. Lo cerchiamo attraversando la citta'.
>
L'indomani, domenica l'entrata sarebbe gratis ma Paolo vorrebbe ripartire gia' al mattino.
Forse ce la facciamo ad entrare, e infatti e' aperto, alla biglietteria un giovane addetta pero' ci dice che, eccezionalmente solo per quel giorno, alle sei l'entrata sarebbe stata gratuita.
C'e' poco da aspettare cosi' aspettiamo sulla piazza dalle "strane" panchine
L'attesa si rivela un disastro. Era l'inagurazione di una mostra di tale
Jose' de Guimaraes
con ben tre prolusioni in portoghese.
Per entrare bisognava aspettare. Dopo dirca tre quarti d'ora si entra. Io nel frattempo fotografo scale.
Le opere esposte (non quelle visibili in internet) mi sembrano fatte da una classe d'asilo ... non c'e' bisogno di codici per decifrarle.
Abbastanza interessanti le sale etniche.
Usciamo ed e' gia' buio. Dante nel frattempo s'e' visto òa Juve.
Con Tripadvisor individuiamo un ristorante e ci incamminiamo.
Anche
qui dopo un po' di va e vieni: sara' li' no e'la', scopriamo che e' chiuso (e 2!)
Ritorniamo sui nostri passi e entriamo nel primo che a occhio sembra affidabile: PICK A PAU. (33,50€)
E qui a Paolo succede che alzando il boccale di birra si spezza il fondo e si indoda tavolo e pantaloni.
Tutto sommato la reazione di Paolo e' abbastanza contenuta e la birra presto sostituita al doppio.
A cosa e' dovuto ? Troppo freddo ? Sbalzo termico?
Ma la birra non la mettono in conto.
A Guimares non vediamo il
CASTELLO che forse meritava una occhiata.
21 ottobre domenica
Oggi ci aspettano 169 km per arrivare a COIMBRA con tappa intermedia ad
AVEIRO.
La guida la definisce la Venezia del Portogallo, ma solo per via di una certa somiglianza delle imbarcazioni che percorrono alcuni canali collegati all'oceano tramite slarghi lagunari.
Posteggiamo e io fotografo la via per ritrovarla. Il nome da adito a commenti ovvi sugli insegnanti.
Probabilmente sarebbe interessante un giro in barca attraverso la laguna, la citta' infatti non e' un gran che.
Due passi nell'area pedonale con un selciato a mosaico bianco-nero molto bello. Paolo ne approfitta per comprare un CD di fado.
Si riparte per
COIMBRA una citta' arrampicata su una collina come Porto.
Arriviamo verso l'una. La casa ha tre stanze, diciamo discrete.
Incuriositi dal nome, si mangia allo 007. Avremmo forse fatto meglio a consultare Tripadvisor prima di entrare.
Inizia a piovigginare io e Dante non vogliamo rischiare di inzupparci come a Porto. Le previsioni dicono che smettera' entro due ore.
Ma Paolo freme ed esce comunque. Dopo un'oretta, come previsto, smette di piovere ed usciamo anche noi.
La prima "cosa" che visitiamo e' ovviamente una chiesa,
la sobria Igreja romano gotica San Tiago (ingresso gratis !)
poi su verso
la SE' Velha (5€ per entrare)
dalla facciata quasi normanna e con un fianco molto eclettico, interno romanico (a parte l'altare) e un bel chiostro.
Ancora su verso l'universita' con l'ampio cortile con ghiaietto.
e li' incontriamo Paolo che ha gia' prenotato la visita alla biblioteca.
Andiamo anche noi fuori ad acquistare i biglietti (10 a testa) per le varie zone dell'universita'.
Cominciamo dalla
Capela de Sao Miguel. dal soffitto molto "Farnese"
mi chiedo come faccia a stare "su" quell'organo appiccicato alla parete..
E' poi la volta della
Sala dos Capelos dove si laureano gli studenti.
E' arrivata l'ora per l'ultima visita alla famosa e "spettacolare"
biblioteca Joanina della prima meta' del '700.
Mi chiedo da quanto tempo quel libro in alto in fondo a destra dell'ultimo scaffale non viene aperto.
Qui altre immagini .
Si fa sera e Paolo ci aspetta fuori seduto davanti ad un palazzo che Salazar ha ereditato da Mussolini.
Ci sarebbero altre cose da vedere a Coimbra ma l'indomani e' lunedi' e molti siti sono chiusi. Inconvenienti da viaggio.
Eì buio e cerchiamo dove mengiare. Trip advisor consiglia un posto per la tripas e altro. Ovviamente e' chiuso (e 2!)
Entriamo in un ristorante italiano strapieno (Il Tartufo 61,20€). Una signora italiana sta facendo gnocchi e ravioli.
Dopo uno scambio di convenevoli Paolo conclude con: "Ah allora s'e' fatta l'amante", e poi si guarda in solitario Milan Inter.
E il Milan, purtroppo, perde.
22 ottobre lunedi'
Partiamo di buon ora per
Tomar e il labirintico
Il convento dell'ordine di Cristo
sede dei
Templari
. Esempio esuberante dello
stile manuelino
. Paolo sara' perseguitato da una famigliola francese con bimbetti urlanti.
La visita richiede un po' di ore. Si riparte per
Batalha altro maestoso convento con un altissimo interno gotico,
e una parte esterna con quattro torri "apparentemente" incomplete.
sculture di tale
Mircea Roman
Partiamo alla ricerca della
Casa prenotata con AirBnB a Juncal .
Sorpresa: una bella villa ci aspetta.
Ci chiediamo se varrebbe la pena di starci un altro giorno.
Ma conveniamo che non ha senso dato il percorso.
Nasce una discussione su dove mangiare e dove prenotare per l'indomani. Accidenti, pero' a volte come e' difficile comunicare.
Alla fine andiamo in un negozietto, facciamo spesa per ben 12,90 e prepariamo pasta aglio e olio a casa.
23 ottobre martedi'
Si parte per
il terzo monastero:
Alcobaca.
L'esterno non e' un gran che ma l'interno e' tutt'altra cosa.
Pero' prima colazione: si ispezionano i baretti sulla piazza.
Si riparte per Nazare' e finalmente si tocca l'Atlantico con le famose onde (che non c'erano).
Ma qui si possono vedere:
Lunga camminata sulla spiaggia con tanto di piedi a mollo nell'Atlantico (io) e poi su al faro.
Di nuovo in macchina. Lasciamo la costa per Obidos.
Un paesino da cartolina e tour pensionati. Giro sulle mura con Paolo che soffre di Vertigini
Paolo propone di fare una devizione per il BUDDHA EDEN, un giardino orientale ricostruito.
Dal di fuori sembra un po' pacchiano. Sara' per altre 5 € di ingresso sara' che Sintra e' ancora lontana, ma desistiamo.
Ci accontentiamo di una "dotta" e tirata disquisizione tra artificioso e artificiale.
Questo e' quello che ci siamo persi
Arrivo a Sintra dove parcheggiare e' un problema
Ma alla sera la citta' si svuota.
Alloggiamo alla Casa de Hospedes D. Maria Parreirinha
E' serata di partite e Paolo fa una serie di telefonate per sapere se hanno la TV
Trova un ristorante indiano Bengal Tandori. Mi passa la comunicazione per fare da interprete.
Si' la TV c'e'. Ci incamminiamo e diventa buio.
Tra Maps che non funziona bene e equivoci interpretativi
scarpiniamo avanti e indietro un bel po' in strade deserte.
Quasi quasi desistiamo. Ma alla
fine lo troviamo e mangiamo discretamente bene. E Paolo indovina il totoscontrino di 45€.
Rientriamo andando a naso.Sono gia' a letto che Dante mi telefona dicendo che la macchina non si chiude.
Mi rivesto e scendo e alla fine (!?) si chiude. Buona notte
24 ottobre mercoledi'
Lasciamo l'albergo e mettiamo le valige in macchina.
Quando si chiude con il telecomando e si prova ad aprire pero' si riapre.>br>
Questo un bel po' di volte ! Bho, Non ce ne eravamo mai accorti.
Colpo di intruito! Non sara' la vicinanza del telecomando che fa riaprire la portiera ?
Proprio cosi!
A piedi verso il
Palacio Nacional (Palácio da Vila).Famoso per i suoi camini conici.
Aspettiamo un po' perche' apre alle 9,30.
Il biglietto(ridotto per noi anzianotti) per i tre siti che visiteremo costa ben 26€ a testa.
Tocca al
Palazzo de Pena, che in realta' vuol dire delle piume.
Gia' visto con Marci nel 2010. Ma c'era molto meno gente.
Ci arriviamo in Bus o Macchina ?. Macchina!
Posteggiamo, poi su a piedi. Intanto tengo una conferenza sulle cambiali.
Il palazzo e' della meta' ottocento, di poco anteriore al castello di Neuschwanstein in Baviera.
Se entrambi hanno in comune l'estroversita', in questo prevale un miscuglio (non sempre armonico) di soluzioni decorative (compresi i colori sgargianti) che l'altro non ha.
*****
Tocca ora alle rovine del
Castello du Moros
Ripartiamo verso sud per Setubal e a Lisbona attraversiamo il Tago sul ponte 25 de Abril che non e' il Vasco de Gama !
Non mi ricordo perche', ma forse era gia' un po' tardi e decidiamo di saltare Setubal e puntare su Evora dove abbiamo prenotato.
Salta fuori l'idea, dato che e' sulla strada, di vedere il sito archeologico del
Cromlech dos Almendres. Un sito di
megaliti o meglio di menhir.
raggiungile solo da uuna strada sterrata.
Siamo al tramonto la luce e' molto bella e ci siamo praticamente solo noi
Posteggiamo in uno spiazzo e camminiamo.Ci chiediamo se i menhir potevano avere anche fattezze "umane".
I Cromlech saranno anche magici ma certamente portano "sfiga".
Nell'uscire dallo sterrato entro con la ruota di sinistra in una buca, non credo disattenzione,
perche' guardavo davanti e' che la buca era profonda e in discesa non si vedeva il dislivello tra i margini.
Morale: un danno al parafango anteriore che ci procurera' qualche ambascia. Servira' l'assicurazione fatta? Staremo a vedere.
Arriviamo ad Evora che e' buio, problemi a trovare la casa, a posteggiare e a metterci in contatto con i proprietari.
Nell'attesa io dimentico un golfino su una panchina (che poi ritrovo) ma lo ridimentico (per non trovarlo piu') nella trattoria (Tasquinha do Ze) che ci hanno consigliato.
La cena peggiore di tutto il viaggio! Anche se con 15 € a testa non possiamo aspettarci molto di piu'.
25 ottobre giovedi'
Per prima cosa spostiamo la macchina.
Colazione con Paolo che chiede informazioni a due vicine sulla pronuncia ma poi zittisce perche' disturbano.
Ovviamente procediamo per chiese e iniziamo con la
Chiesa di Sao Francisco (a 360° muovere il mouse) e l'attigua
Capela dos Ossos Museo e collezione di presepi.
Poi fuori e dentro la cattedrale.
qui visita a 360°
nel Chiostro e sopra al tetto.
Mentre andiamo verso il Foro Romano ( I sec DC) io mi compro ben 6 calze PER 6€.
Sulla Piazza c'e' la
Cappella (privata) di San Giovanni Evangelista. (360°) (4X3=12€)
Io e Paolo visitiamo il Palacio Cadaval e Dante ci aspetta in piazza.
Ritorniamo alla macchina e ci mettiamo in cerca di una carroziere. Impresa non semplice ma lo troviamo
Quello che vorremmo sapere e': a quanto ammonta il danno ? In modo da essere pronti alla riconsegna
Dobbiamo tirare le 14,30, aspettando in un giardinetto, per poi non avere una risposta.
Dove andare adesso ? Vorremmo fare l'interno per raggiungere L'Algarve
Ma non si trova da dormire ne a Vjana ne' a Beja a prezzi ragionevoli.
Dirottiamo per la costa a ovest e troviamo una camera a Sines.
La raggiungiamo facendo strade deserte in mezzo a querceti da sughero.
Non ricordo se e' in questo tragitto che io e Dante ci arrotciliamo ("micraniose" dira' Paolo) su Film e Telefilm.
Raggiungiamo il residence
Habimar
e' un po' cosi' cosa' gestito da una ucraina o moldava.
Andiamo a cena in un ristorante alla buona ma con una camerierina estroversa che piace a Dante
26 ottobre venerdi'
Colazione mediocre (era compresa nel prezzo) nella "locale locanda" e via decisi verso sud
.
Prima tappa Carrapeteira. Dove c'e' un museo di terra e mare.
Il paese non e' granche'. Si vede l'oceano in lontananza. Paolo vorrebbe fare lo sterrato per avvicinarsi.
Io e Dante siamo perplessi, non vorremmmo ritrovare infide buche. E paolo inizia ad innervosirsi.
Vada per il museo. A noi non ispira e decidiamo di inon entrare. Paolo e' titubante non vorrebbe fare una cosa da solo.
Insistiamo e lui entra. Noi facciamo un giro a piedi sul promontorio
Quando esce ripropone la sterrata e dice : "Se fossi da solo io andrei la'". Ok. Prendiamo la macchina e andiamo.
Si riparte.Iniziamo una delle nostre speciose discussioni che ci piacciono tanto: sul punto piu' a ovest dell'Europa
E' quello dove andremo? Cabo de Sao Vicente ?
No e' l'Islanda! Islanda ? va beh? ... Della Europa allora, della terra ferma:
e Google risponde: 9° 30' di longitudine ovest Capo de Roca vicino a Sintra
Pero' prima del capo andiamo alla
fortezza di Sagres.
Che e' chiusa per uno sciopero dei dipendenti statali !
Anche qui si sciopera ? Accontentiamoci di sorvolarla col pensiero.
Puntiamo sul Cabo de Sao Vicente per vedere l'Atlantico dall'alto
Io pranzo con un gelato e fotografo belle ceramiche di pesci.
Di nuovo in macchina verso est. Arriviamo a Portimao che e' una cittadona sull'Atlantico
E' pomeriggio inoltrato, e non avendo prenotato ci chiediamo che fare.
Io propongo di trovare un paesino sul mare dato che a Portimao non troviamo nulla se non molto caro.
Apriti cielo! (infatti iniziera' a piovere dopo un po')
Paolo, non lo dice apertamente ma vuole andare a Silves. E quindi ? Quindi cerco con TripAdvisor a Silves
Trovo un Hotel ma dalle foto non si capisce quanto e' grande la stanza anche perche' il prezzo e' basso.
Propongo di andare a vederla prima di prenotare. Arriviamo a Silves con la pioggia
L'Hotel Colina dos Mouros e' effettivamente bello e anche la camera con vista sul castello
Alla reception la camera costa 72 euro piu' un supplemente di 15 euro se si vuole la vista panoramica
Usciamo e prenoto con TripAdvisor (48€)risparmiando un po' di soldi. Ma ci vuole un po' di tempo prima che la prenotazione venga confermata
Aspettiamo che spiova poi facciamo un giro a Silves. Posteggiando in centro. Anche li' il castello e'chiuso per sciopero.
Dopo un giro a piedi riprendiamo la macchina per trovare dove mangiare.
Consiglio di Tr.Ad.: Ponte Romano. andiamo a vedere e naturalmente e' chiuso. Ma un signore dice che aprira' alla sera.
Paolo ne propone un altro, ma gira e rigira non lo troviamo. Si torna in Hotel e si aspetta di andare a cena a Ponte Romano.
Cena che a Paolo rimarra' sullo stomaco
Prenotiamo l'ultima sera a Faro.
27 ottobre sabato'
Penultimo giorno e sara' un giorno di avanti e indietro.
Cominciamo con una strabordante colazione (inclusa nel prezzo) e Paolo si fa diversi avanti e indietro dal buffet.
La prima tappa potrebbe essere di vedere, tanto per smettere con le chiese, le sculture di sabbia citate dalla rivista che Paolo ha portato.
Ma dal depliant vedo che aprono tardi percio' dice che rinuncio, e puntiamo alla chiesetta di Sao Laurenco a Almacil.
Ma all'arrivo, anche quella e' chiusa e aprira' dopo un'ora, quindi ripartiamo per Cacela Velha, oltrepassando Faro e arrivando quasi al confine con la Spagna.
Il paesino e' deserto con vista su mutevoli banchi di sabbia. Viene voglia di starci.
Paolo si fa un giro per il cimitero. (starci si' ma ... non per sempre)
Torniamo indietro e ci fermiamo a TAVIRA . Il ponte romano citato e' praticamente rifatto.
Osservando l'acqua bassa che scorre con numerosi pesciolini ci imbarchiamo in una disquisizione
sulla (presunta?) mancanza di ossigeno e conseguente difficolta' respiratoria degli abitanti del basso fondale.
Una sosta in un piccolo orto botanico con un sottofondo live vagamente Dylaniano.
Qualche problema a ritrovare la macchina posteggiata davanti alla Domus Justitiae.
E'solo primo pomeriggio. Percio' ritorniamo indietro, verso ovest oltrepassando di nuovo Faro, direzione PERA per vedere le "statue" di sabbia.
Una accozzaglia (alcune carine, altri divertenti, altre inutili) dell'immaginario collettivo.
C'erano anche i Beatles, che non erano i Beatles e i Rolling che non erano proprio i Rolling
In compenso un Wagner che era proprio Wagner.
Va beh, ci siamo tolti (almeno io) questo sfizio! Ero curioso di sapere come si realizzavano.
Ritorniamo verso Faro e ne approfittiamo per tornare alla chiesetta di
ALMACIL
Pero' per motivi vari, con piccolo scazzo, manchiamo per ben tre volta l'uscita dalla nazionale. Ma ci arriviamo !
Una chiesetta trionfo di azulejos molto simile a quella di Evora.
C'e' una guardiana mastina che ha preso di mira Paolo.
Ritorniamo verso est ed entriamo in Faro e posteggiamo vicino all'Hotel Alfonso III.
Su Tr.Ad. individuo e propongo di andare al ristorante Chalavar. Morale: una delle migliori cene di pesce a un prezzo incredibile.
28 ottobre domenica
Ultimo giorno.
Colazione in un baretto di fronte al porto turistico di Faro.
Poi giretto in citta' in attesa di riportare la macchina.
Faro sembra essere una cittadina "tranquilla" (ma e' domenica) apparentemente con non molte cose da vedere.
(ma si sa bisogna strare un po' in un posto per valutarlo bene)
Questa la cattedrale (chiusa)
(qui foto dell'interno che non abbiamo visto )
e
vista dall'alto della torre (360°)
Anche questa Igreja do Carmo vista solo dall'esterno:
c'era anche qui un ossario
Verso le 14 partiamo per l'aeroporto e riconsegniamo la macchina.
Ma a differenza di quanto ci aspettavamo, non valutano il danno e nemmeno il conto della autostrada. Faranno sapere
Il volo di ritorno ci costa la bella cifra di 15 euro a testa.
La partenza e' alle 19,20 ci aspetta un lungo pomeriggio.
Ma la giornata sara' ancora piu' lunga del previsto.
Ecco una serie di foto ricordando Bilbao.
CIAO PAOLO !
Quando finalmente ci imbarchiamo (in ritardo), aspettiamo quasi due ore il decollo.
Ci propinano la storia di problemi al radar di Lisbona.
La furbata di pagare 21 € il supplemento per i bagagli a bordo per accellerare l'uscita e prendere gli ultimi bus si e' rivelata inutile.
Quando atterriamo niente piu' autobus per Milano. E questo per un aeroporto e' veramente ... cosa ? SCHIFEZZA !
Un sacco di gente bivacca dove puo'
Il taxi costa uno sproposito e ci appropriamo di un tavolino (che non molliamo) tirando le quattro e mezza.
Per fortuna ci distrae, anche se per poco, il teatrino di una guardia addetta al controllo.
Arriviamo a Milano all'alba. Ci salutiamo
Paolo aspettera' ancora un po' per prendere un treno per Fano.
Io e Dante cerchiamo un taxi. (poi scopro che potevo prendere la metro!)
Conclusioni:
- Il costo delle autostrade sara' di 88 €
- Il danno della macchina di 290. Al momento non so se l'assicurazione rimborsera', ma pare di si'!
- L'avventura a tre si e' rivelata, per diversi e a volte incomprensibili motivi, piu'
difficoltosa del previsto. Direi piu' psicologici che fattuali.
Ne e' la riprova che diverse sono le spiegazioni e argomentazioni delle difficolta' incontrate.
Ma a distanza di un mese prevale solo la sensazione di aver trascorso 12 bei giorni