Bulgaria
30 agosto - 11 settembre 2023

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Ques'anno, su insistenza di Paolo, convergiamo su una meta strana:
La Bulgaria. Nazione praticamente sconosciuta.
Per affrontare l'incognito, iniziamo un po' prima a prendere confidenza con la scrittura cirillica.
Bill stende una bozza di viaggio. Io prenoto l'aereo per Sofia, una macchina e una notte in hotel.
Arrivato il gran giorno, data l'ora di partenza da Orio, Bill dorme da noi, Paolo e Raffa da Silvia.
Ritrovo serale da noi per una pizza.


30 agosto mercoledi'


Levataccia e raduno alla s Stazione Centrale alle 8.
Ci si attarda a bere caffe' e capuccini e non ci accorgiamo dell'orario, si corre all'imbarco.
Il volo Ryanair e' in orario (852€ A/R che fanno 142 a testa)
Inizialmente si era ragionato se prendere una sola macchina grande a sei posti o due piccole,
poi era prevalsa l'idea della doppia macchina. In volo si valuta se una grande non sia meglio.
Si atterra a Sofia alle 10 ora locale. Per prima cosa il cambio: 1 lev, moneta locale, vale circa meta' euro.
Nell'atrio dell'areoporto non c'e' il box della societa' con cui avevo prenotato la macchina tramite il sito Ryanair : Rentalcars.
Proviamo a chiedere ma pochi parlano inglese. Si capisce che deve essere fuori dall'aeroporto, ma dove?

In piccolo sul foglio della penotazione si capisce che bisogna telefonare a un numero.
Arrivera' una macchina bianca a prelevarci.
Dopo un po' di rincorse a macchine con la scritta car-rental arriva rentalcars, senza scritte, che ci porta in un deposito a ca 10minuti.
Chiediamo se possiamo cambiare macchina con una una grande.
Dopo un po' di attese e trattative ce ne propongono due per due giorni e poi una grande.
ma dispobibile solo dal primo settembre.
Si tratta sul prezzo e si conclude.
Io prendo una Clio, Paolo una Dacia, ma prima fotografiamo i difetti!



Direzione Hotel AKORD. La periferia di Sofia non e' proprio accogliente.
Il sito dell'albergo prenotato a 182 €, ovvero 4 camere a 30 a testa, prometteva meglio.



Scaricati i bagagli, Paolo ha fame! deve assolutamente mangiare. Si prende la macchina per il centro di Sofia.
Posteggiare? Ma dove? E' vero' che danno multe e rimuovono? Nel dubbio compriamo 4 buoni sosta di mezz'ora l'uno.
e impieghiamo mezz'ora per capire come si devono usare.
Ci dirigiamo verso la cattedrale ma nessun ristorante!
Ritorniamo sui nostri passi e ci infiliamo in una specie di negozio che vende alimentari
con un bancone (banchino) lungo la vetrina.



Calmata la fame, si visita la cattedrale Aleksandr Nevskij. E' abbastanza recente essendo di fine '800.
La stranezza e' che Nevsky era un principe russo. vincitore sia contro gli svedesi, che contro i cavalieri teutonici
e canonizzato solo successivamente dalla chiesa ortodossa per la sua difesa del territorio russo.
Primo impatto con l'ortodossia, le sue immagini e le sue regole.
La buona cosa e' che, a differenza del Portogallo, non si paga per visitare le chiese!
Marcella perde subito la guida, ma la ritrova in mano a due italiani.






Si esce e si va alla Chiesa Sveta Sofia decisamente meno appariscente.



Osservando il fiero leone c'e' da domandarsi: chi mai avra' spostato il piedistallo! E perche'?



E' poi la volta di San Nicola, chiesa ortodossa russa, molto seriosa.
Una signora esce da uno sgabuzzo che si trova sempre all'ingresso e con un "Pardon madam"
mette vicino a Silvia una sedia e si allontana:
"ma che gentile grazie!"
Silvia si siede, ma quella ritorna e la allontana bruscamente.
La sedia le serviva per salirci e accendere un cero posto in alto sopra una icona.
Non si puo' non ridere, ma se anche sommessamente, ma uscendo attiriamo le ire di un pope russo
Segue uno scambio teologico, non proprio cordiale, in inglese con un pope.




Si attraversa il parco cittadino con un bel gioco d'acqua zampillante



per arrivare alla cattedrale di Santa Domenica.



Quattro chiese per oggi possono bastare. Che si fa? Dove si va?
Prenotiamo la cena a Mi Casa mentre andiamo, vediamo dall'esterno la moschea, le vecchie terme
e le fontane d'acqua pubblica dove la gente va a riempire taniche e bottiglie.



Prendiamo cosi' il primo contatto con la cucina bulgara, che scopriremo non essere molto fantasiosa,
ma decisamente con birra a basso costo.

Assaggiamo delle gustose salsine e nel complesso mangiamo bene per 119,90 lev ovvero 63 euro ovvero 15,5 a testa.



Usciamo che e' gia' buio. Con il telefonino cerchiamo di rintracciare la macchina.
A un certo punto, inspiegabilmente, Maps inverte, o sono io che non capisco?, le direzioni destra e sinistra.
Conclusione: allunghiamo per circa 10 minuti!
La macchina e' la' ! Apparentemente nessuna multa. Si torna in albergo.
Scopriamo che in tutti gli alberghi, tranne l'ultimo (il piu' caro), non esiste il piatto doccia!
Morale il bagno si allaga sempre.



31 agosto giovedi'
Mattina: ritrovo nella hall per la colazione (a pagmento 12 lev: quasi la meta' della stanza!).
Altra scoperta: il "dolce" al mattino non fa parte della tradizione bulgara:
pancetta, salame, formaggio, uova, verdura, si', brioches no!
Paolo e Silvia soffrono, Bill sembra invece molto soddisfatto!



Prima meta: il Monastero di Rila. In macchina si discute a lungo: dove si dormira'?
Meglio tornare a Sofia oppure a Rila o Rozhen?
Paolo prenota con Booking un hotel vicino a Rila.
Il monastero di RILA è a sud di Sofia: 117 Km, circa 1h e 40'.
Breve sosta a Rila paese, dove in un baracchino tentiamo di farci capire da una "locandiera" autoctona.
Niente da fare, deve chiamare in soccorso un interprete, lui si' che parla english!
Ho la malaugurata idea di ordinare un TE', che dovro' lasciare quasi intonso: imbevibile.

Bill si era accorto che l'hotel non era proprio vicino, percio' lo disdiciamo.
Cominciano le prime ambasce che si ripeteranno il giorno dopo.
Ce lo faranno pagare lo stesso? Va e vieni di telefonate tra booking e l'hotel.
Si intuisce che la cancellazione sara' senza penali!
Marcella intanto prenota a Sandanski l'hotel Elli Greco.



Arrivo al monastero che e' ben a 1147 metri slm. Sosta a pagamento.
Il monastero originariamente del X sec EV, e' grande e ben tenuto. Ci sono molti turisti.







Veloce visita alle cucine con enorme pentolone, mentre gli altri vanno a cercare dove pranzare.




Ci sediamo fuori e abbiamo un assaggio della cordialita' bulgara...
che salvo rare eccezioni, verra' confermata nel resto del viaggio.
Prende le ordinazioni un affabile cameriere stile germania anni '30

"Wait I'm working!!" : Conto Pranzo 119,50 lev (60 euro)



Qualche foto prima di ripartire



Altra tappa, altro Monastero: ROZHEN 105 km 1h 40'
La zona e' famosa per formazioni simili ai calanchi di Atri, ma molto piu' alti.
A differenza di Rila, pochi turisti.







Ci dirigiamo verso l'albergo, con piscina. Fare un bagno? Perche' no!



Alla sera scopriamo il "centro" di Melnik che e' proprio carino.
Ci facciamo attrarre, come zanzare affamate, dalle luci da un ristorante.
Scelta poco saggia.
E constatiamo,come dira' continuamente Paolo:
non portano il pane e non portano i piatti tutti insieme.


1 settembre venerdi'

Prima di tornare verso Sofia (181 km, 2h 30')
facciamo un giretto per Melnik e si chiacchiera con un bulgaro che parla italiano.






Breve deviazione in un paesone per cambiare euro in lev e fare benzina.
Seguiamo la Dacia di Paolo ma lo perdiamo di vista.
Si punta, con sorpassi e controsorpassi, sul monastero di Boyana alla periferia di Sofia.
Arriviamo poco prima degli altri. Io e Silvia andiamo a fare plin plin in un bel albergo.
Mi sento in obbligo di ordinare un te.



Sposto la macchina e raggiungo gli altri. Ingresso a pagamento.
In realta' si tratta di una chiesa con l'esterno quasi completamente "rifatto".
La parte antica e' del X secolo e contiene affreschi bizantini a partire dal 1250. Paolo intrattiene anche altri turisti con l'inseparabile guida Touring.








Foto Con Sequoie



Riportamo le macchine a RENTALCARS e ci danno una KIA sei posti con il cambio automatico.
Io non l'ho mai guidata, e non me la sento di iniziare in Bulgaria,
cosi', sara' Paolo a fare da chauffeur per tutto il viaggio.
Grazie Paolo! Io davanti perche' se non guido sto male. Bill si sacrifica nel vano posteriore.



La prossima tappa dove pernotteremo sara' Koprivstica, sarebbero 109 km 1h 50', ma fuori Sofia si sbaglia
e ci allontaniamo a nord, allungando. Per riprendare la E871 attraversiamo boschi senza anima viva.
Cerchiamo un "posticino" per sosta pranzo. Niente da fare!
Ci accontenteremo di una specie di baretto in localita' sconosciuta.
Quello che ci ricorderemo sara' il costo dei caffe': 2€ cadauno, in un chiosco targato OLIO FIAT,
con biliardino, dentro un giardinetto .


Arriviamo a Koprivstica ma non abbiamo ancora prenotato dove dormire
C'e' chi dice A, c'e' chi dice B e anche Y.
Io insisto per una casa indipendente di nome Red House e prenoto con Booking.
Ma scopro che il prezzo di 320 che avevano mostrato in Lev si sono trasformati inspiegabilmente in euro.
Panico. 55 euro a testa per dormire in Bulgaria ci sembra eccessivo.
Individuata la casa, sembra anche chiusa e disabitata.
Cerchiamo di contattare telefonicamente il "padrone" che dopo un po' risponde e parla pure italiano.
Spiegata la situazione, ci viene incontro sul prezzo: 200€ . (33 a testa)
ed è disponibile a accettare la disdetta da fare pero' su Booking.
Aspettiamo che qualcuno venga ad aprire. Per fortuna la casa e' bella e confortevole.

Giretto per il paese famoso per la case che e' possibile visitare.
Si va a mangiare. Altro dilemma dove? Scartato il ristorante all'aperto, (fa un po' freddo)
anche se a Silvia ispirava
entriamo al coperto in quello che si chiama 20 aprile, un po' leccato, ma non male.



2 settembre sabato

Approffitto di essermi svegliato presto per riassumere le varie proposte di tappe.
Paolo vorrebbe andare alle chiese rupestri di Ivanovo, ma sono troppo a nord e quindi vanno escluse.
Vuole andare a Varna, non prevista dalla ipotesi Bill, (prevedeva soli 8 giorni), quindi la tappa si puo' fare.
Silvia vuole stare sul Mar Nero almeno due notti, volendo fare un bagnetto (come noi del resto).
Sposto la tappa di Plovdiv alla fine, perche' mi sembra inutile andare a sud per poi risalire a nord.
Stendo quindi un calendario da sottoporre al gruppo che viene accettato:
2/9 Veliko Tarnovo 3/9 Shumen 4/9 Varna 5/6/Nessebar 7/8/Plovdiv 9/10 Sofia
Facciamo colazione nella "dependance" della casa (senza dolci con sgrunt di Paolo) ma ottime "frittelle".
Prima di saldare i 200€, voglio essere sicuro che il proprietario abbia confermato l'annullamento della prenotazione.
Ci vuole un giro di telefonate, ma alla fine tutto sembra sistemato.
Solo che la colazione non era compresa nel prezzo! Foto di gruppo



Acquistiamo i biglietti per il giro di 4 case d'epoca.
La mappa per visitarle non e' di facile lettura e giriamo un po' a vuoto.



Nel cercarle ripassiamo dal cimitero e dalla chiesa che sembra un bazar.



Un fiore che stilizzato decora molte facciate.


Scopriamo l'usanza di lasciare fuori dalle case la notizia della morte di un congiunto, anche per diversi anni.

Lo stile delle case, tutte di meta' Ottocento, tutte ristrutturate e colorate, e' in stile ottomano.
Scopro, dai cimeli messi in mostra, che la Bulgaria ha avuto un "risorgimento",
con i suoi eroi e martiri abbastanza simile all'italia,
solo che loro dovevano liberarsi dal dominio turco.



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Ultimo giretto sulla piazza prima di tornare a prendere le valigie




Si parte con meta Velico Tarnovo Km 185 3h circa.
Presso Karlovo pero', dato che la strada fila "diritta", abbandono il navigatore
ma Paolo non segue la E871 e devia su una secondaria.
Piccolo scazzo, io propongo di prendere una strada che ci farebbe ricongiungere al percorso piu' avanti.
Non si fidano e a Banya, si torna indietro.
Sosta pranzo a Kazanluk per una tomba Tracia.
Stranamente la cameriera e' gentile e sorridente (e' giovane e pure carina)



Kazanluk e' piuttosto brutta e della tomba Tracia si puo' visitare solo la copia identica.




Ripartenza attraverso boschi e code di mezzi prevalentemente su una sola corsia.
Non ricordo perche' a Veliko non si erano trovate 4 camere (o erano care o non si era cercato abbastanza...)
Morale: prenoto l'albergo Rahovets 3 stelle, localita' Gorna. Colazione e parcheggio inclusi
Non fidarsi delle foto...L'unica cosa "buona" e' il parcheggio.
Stanchi e delusi cerchiamo un ristorante. Marcella ha mal di testa e non scende nemmeno.
Il gruppo si ferma in una pasticceria, io punto sul chiosco del Kebab in piazza, ma non hanno la birra...
Torno sui miei passi. La pasticceria si rivela in realta' un discreto "ristorante"



3 settembre domenica

Colazione imbarazzante, con commenti pesanti sulla pulizia della biancheria.
Invece di fare puzzle enormi farebbero meglio a dedicarsi al bucato.



Bill ha prenotato una notte (non prevista nell'ipotesi del giorno precedente)
all'hotel Arena a Veliko. Andiamo e lasciamo le valigie.



Tarnovo e' stata capitale della Bulgaria, ma l'unico resto "interessante" sono le rovine della fortezza di Tsarevets
Ed e' li che ci dirigiamo, Si sale e si vede la citta' dall'alto.



Personalmente sono un po' stufo di vedere sassi, se non fosse per immaginare come poteva essere la vita allora.
In cima, restaurata, la Chiesa Patriarcale dell'Ascensione interamente affrescata in stile "moderno".


Io e Paolo andiamo a prendere la macchina e si cerca un posteggio nella parte vecchia "alta"
Iniziamo il giro da ligi turisti.



Ci imbattiamo in un angolino ombroso dal nome tipicamente cirillico.


Il posto ci ispira e ci torneremo nel pomeriggio, io prendero' un gelato strano
preparato da un personaggio altrettanto bizzarro che se la tira.


E' arrivata l'ora del pranzo.
Bill vorrebbe andare nel ristorante piu' gettonato da Trip Advisor, ma non c'e' posto.
Si prenota per la cena.
Dopo un po' di giri, si sceglie un ristorante in un cortiletto appartato.
Sollevo il problema di quale tappa saltare rispetto all'ipotesi fatta il giorno precedente.
Discussione accesa con Bill che insiste con "non capisco!"



Ritorniamo a girovagare tra le stradine


Scendiamo verso la parte "bassa". Ma poi si deve risalire! Caldo!



Ri-sosta al baretto ombroso con gelato e varie bibite
Con Paolo ipotizziamo di andare al Museo delle illusioni, li' vicino. Ma mi accorgo di non avere il cellulare!. Panico. Perso o lasciato in macchina?
Rinuncio al Museo e si torna verso l'auto. Il cell era li'!
Non posso fare a meno di immortalare due autentici riders, un gatto nero e un finto pappagallo in gabbia.



Si torna in albergo, ma prima cerchiamo di nuovo un cambiavalute.
Proviamo a rifare la strada a ritroso del giorno precedente,
ma ovviamente non va bene, dato che i punti di partenza sono diversi.
Mettiamo allora come riferimento, Gorla, e ritroviampo il cambivalute del giorno prima.
Si torna in albergo, poi si esce per la cena nel posto prenotato.
Pizza e altro con sottofondo di Celentano, Morandi e altri big italiani! Tutto buono. 178 Lev.



4 settembre lunedi'

In albergo niente colazione, cerchiamo un bar, invano.
Ci rassegniamo a raccimolare qualcosa in un chiosco e integriamo con un cappuccino del bar
Si concorda che la tappa da saltare e' Shumen che vedremo di passaggio senza pernottare.
Si comincia a parlare del tesoro di Varna. Chi ne e' a conoscenza ? Nessuno. Boh, mai sentito. Veliko Varna 222 km 2h 40'
Shumen o Sumen a circa meta' strada e' segnalata per la grande moschea ottomana di meta' 1700.







Un giro in citta' per capire cosa e' una strana costruzione intravista,
una via di mezzo tra un grattacielo incompiuto e una fabbrica aliena.




Curiosando su Internet scopro che in realta' Shumen avrebbe meritato piu' tempo.
Abbiamo approcciato solo la parte piu' brutta.

A Varna Marci aveva prenotato Villa Katalina, diciamo non proprio in centro, ma sul mare!
Quando arriviamo, sorpresa: la prenotazione non era per lunedi' 4 ma lunedi' 11 !
Anche qui giro di telefonate, annulla, disdici, contratta...
Si riesce a risolvere con pagamento in contanti.
Abbiamo un intero appartamento affacciato sul MAR NERO ! ma tempo bruttino.





La fame bussa, dove si va? Sul mare a Fish House. Paiella per tutti.
Mi scappa una battuta di troppo sulla prenotazione e Marci offesa alle lacrime scappa.
Vado a cercarla in spiaggia ma non la trovo. La rintraccera' Paolo.



Riposino in casa. Vista la bella cucina propongo di mangiare in casa, finalmente degli spaghetti.
Ovviamente no. Si prende l'auto e si va a Varna, rischiamo multa per posteggio in una stradina, ma e' gia' buio e ci va bene.
La Paiella e' ancora "presente" e ci accontentiamo di una pasticceria gelateria con vespa piaggio in esposizione.


Chi ha detto che non si possa prendere un Kebab anche in pantofole di peluche bianche...?



Domani, i gabbiani riserveranno a Marci una bella sorpresa.



5 settembre martedi'

Colazione copia del giorno precedente, anche qui niente bar, e cappuccino in piedi da macchinetta,
quasi con pioggia.
Quindi niente mare niente spiaggia niente bagno. Bill si gode il caffe' in macchina



Oggi non rischiamo e si cerca un posteggio a pagamento... si aspetta il turno,
facendo attenzione di non farsi fregare.
Prima tappa il museo archeologico. La prima parte, quella col "tesoro"
e' ben strutturata e interessante.



L’oro della necropoli di Varna, racconta di una civiltà dimenticata che visse in questa regione
il 4.600 a.C. e il 4.200 a.C. Cio' che stupisce e' l'abilita' manifatturiera,
in particolare i fori nella pietra che sembrano fatto con un trapano.



Molto interessanti anche le sculture.
In questo senso la scultura moderna (che si ispira alla figura umana)
non ha inventato nessuna forma particolarmente originale, anzi, direi che ne e' stata ispirata



Mi ha colpito questo affresco di una tomba tracia. A cavallo si va vestiti, ma a piedi? Nudi?



Vi sono poi reperti che si possono trovare i quasi tutti i musei archeologici, ovviamente con differenze


VI e' anche una sezione di icone ortodosse, che mi sembrano anticipare lo stile naif.


Infine du e curiosita' "moderne" una bella mappa e un calorifero in perfetto stile archeologico.


Abbandono il gruppo perche' voglio vedere la galleria d'arte moderna che agli altri non interessa.
Vi sono esposte molte opere di un recente concorso grafico. Pochi lavori interessanti.
Per il resto non vi e' una sezione permanente e sono abbastanza deluso.



Mentre giro, vedo una di spalle e mi chiedo: "ma c'e' anche Raffa?"



Nella parte "alta", sottotetto, una installazione con opere variamente ispirate alla "Genesi"


Gli unici lavori interesanti:
Uno mi ricorda qualcosa...
L'altro: Una installazione? No, un ripostiglio sottoscala
Il terzo uno sportello di un quadro eletrtrico.



Gli esterni



Raggiungo gli altri alla cattedrale, luogo dell'appuntamento.



In un sottopassaggio boutique di borse: ... peccato non hanno quella che cerco (mica vero)


Eterno dilemma: dove si mangia stavolta?
Raffa, Paolo e Silvia vanno in un ristorante
Marci, Bill e io optiamo, finalmente, per un Kebab che avevamo gia' adocchiato la sera precedente.
Bill, furbamente lo prende senza patatine che risulta cosi' molto meno "ciccione"
Io lo prendo, ingordamente, "completo" ma il tutto nella piadina straborda, cosi' mi impiastro di salse e patatine.
Marci, inspiegabilmente (perche' il suo kebab non era piccante ??)
viene assalita letteralmente da uno stormo di gabbiani famelici
E' costretta a buttare il panino per sottrarsi dall'assalto.
Troppo veloce il tutto, non riesco a immortalare il fattaccio



Raggiungiamo gli altri seduti sotto un ombrellone (?) bianco.
Ne approfitto per catturare un tipico sorriso bulgaro



Marci invece preferisce scorci piu' fantasiosi.


Ultimo giretto per Varna e partenza per Nesebar (altra cittadina sul mar Nero)101 Km ca 2h
Arrivo al Dreams Family Hotel con bicchiere di vino rosso (!?) di benvenuto.
Di "dreams" non ha molto.



Bill ha prenotato un "ristorantino" terrazza vista mare.
Ma piove, e la tettoia di perline non sembra adeguata, ci spostiamo prima verso il fondo,
Ma non basta, chiediamo di andare di sotto, almeno li' il soffitto e' in cemento.
Panico di Paolo: "e il mio borsello??" e fugge per cercarlo in macchina. Salgo dove eravamo e lo ritrovo sulla panca della prima seduta.
Io azzardo una zuppa di pesce... ma costa solo 4 €, cosa pretendo! Conto 189,90 lev.

6 settembre mercoledi'

Colazione dove? Marci e Silvia la sera prima avevano adocchiato un "baretto".
Solito cappuccino da macchinetta (terzo giorno di fila...)



Si va in spiaggia, il tempo e' bello. Restiamo a Nesebar? Hum... le previsioni danno pioggia.
Ombrellone e sdraio a 8 euro sono una tentazione.
Andiamo nella parte vecchia che e' una specie di promontorio stracolma di gente.
Si gira per chiese e stradine disseminate di negozietti per turisti.



Le chiese hanno tutte decorazioni fatte con un creativo gioco di mattoni




Ci fermiamo nel giardinetto della chiesa della "Dormizione". Due cose strane:
Una vecchia cucina da campo militare (che c'entra?)
e una rappresentazione della crocefissione con animali (Bho!)

In compenso nella chiesa vendono normali bottigliette di acqua ma "benedetta"

Prima di lasciare Nesebar un ultimo sguardo al mar Nero.

Inizia il viggio di "ritorno" verso ovest.
Ci dirigiamo a Plodvid 294 km, ma faremo una tappa a Silven con una piccola deviazione a nord.
Anche qui, altro scazzetto: a destra! , no sinistra, no dritto! Errore.
Silven e' prevalentemente una citta' industriale con la tipica periferia fatta di capannoni e casermoni.
Posteggiamo in una grande piazza e cerchiamo dove pranzare.


Non troviamo di meglio che un chiosco all'esterno di un mercato di frutta e verdura,
bancarelle che fanno la gioia di Marcella.


Partenza e si viaggia sull'onda di canzoni del sapore di una volta.
Arrivo a Plovdiv e cerchiamo l'hotel Dafi che e' praticamente in centro.
Bel hotel con accoglienza gentile. Ci fermeremo 2 notti.



Ci separiamo.Inizio a inquadrare la citta' camminando per vicoletti della zona chiamata Kapana.



Plovdiv sembra molto vivace e molto giovane. Tanta gente in giro o seduta fuori dai baretti.




Mi attardo all'ingresso dell'unica moschea presente in citta'
osservando un pope che esegue i suoi misteriosi riti con l'incenso...



Intanto si fa buio e mi fermo a vedere una mostra fotografica allestita
sulla piazza sopra i resti dello stadio antico di Filippopoli (che sarebbe Plovdiv)



Ritrovo per cena al ristorante Aylyakria. Prenotato dall'efficiente Bill,
che decide dove mangiamo e dove dormiamo, cosi' non ci sono discussioni preliminari.
Anche stasera piove (per poco). Tavolino all'esterno e sopra solo una tenda.
Al solito non sono veloci e non portano tutto insieme. 170,60 Lev.



7 settembre giovedi'

Finalmente una colazione come si deve (con brioche) in una pasticceria
scoperta (ovviamente) da Silvia
Io voglio andare negli uffici della Vivacom (rete bulgara) per capire come mai la rete dati
ha smesso di collegarsi dal terzo giorno, anche a Silvia e Raffa, ma a Paolo funziona pur avendo lo stesso operatore,
pur avendo in Italia lo stesso gestore. Ovviamente non spiccicano una parola di Inglese e lascio perdere
Scopriro' che dipende dal fatto di dover avere, formalmente, un credito sulla propria scheda.
Infatti fatta una ricarica di 15€, che non verra' utilizzata, il roaming ha ripreso a funzionare.
Su suggerimento dell'ufficio del Turismo (grazie Marci) andiamo alla Bishop basilica che e' in fondo al corso principale di Plodvid.
Per arrivarci attraversiamo i resti dell'antica biblioteca dove Marcella trova dei "pezzi a disposizione..."



La basilica paleocristiana (datata intorno al 400 DC) ora museo, e' stata interamente "ripristinata" dal 2016
partendo dagli scavi ancora a cielo aperto ed i mosaici praticamente a "disposizione".

Ecco com'era e come e' adesso! (in soli 6 anni).


Dei tre strati di mosaici, il primo e' stato sollevato e ricostruito al piano superiore
Si visita camminando su percorsi sollevati di vetro, per non rovinarlo, all'ingresso un meccanismo
automatico avvolge le scarpe con una pellicola di plastica.


Usciti, ci dirigiamo verso la piccola basilica. Molto piu' modesta ma con un bel mosaico di un cervo.
C'e' anche un audiovisivo in lingua italiana (!!)



Facendo un lungo giro per arrivare alla citta' vecchia attraversiamo un pezzo di Plovdiv
non proprio "turistico", ma interessante per farsi una idea della composizione sociale ed etica.


Entriamo attraverso il gate "Hisar Kapia" e giriamo salendo
e scendendo per stradine ancora con il selciato in pietra, scomodo.




Paolo ci telefona. Sono in un ristorante greco vicino alla piazza.
Li raggiungiamo. Il posto all'aperto, si chiama Arena, ma di greco ha davvero poco
La signora parla italiano e ci condisce un po' su.
Paolo ordina un gelato con capello.



Oggi si entra gratis ovunque e ne approfittiamo per tornare nella citta' vecchia
Andiamo verso il Teatro Romano eretto verso il 110 sotto Traiano.



E' poi la volta di una antica farmacia: Hippocrates


La Balabanov House


House of Stepan Hindliyan
Anche questa una casa di circa meta' '800 esplicativa del benessere degli armeni di quel periodo




Girando e girando in un negozietto trovo, finalmente, un sole per Collo.

Torniamo in albergo, marci va per i fatti suoi e io mi compro una camicia per 3 euro.
Al Billa compro acqua e 250 cl di rum (che mi ciuleranno all'aeroporto anche se era mezza bottiglietta)
Questa volta Bill ha prenotato allo "Smokini".
Quando arriviamo una musica di un certo livello sonoro ci accoglie
ci assicurano che smetteranno tra poco. Facciamo un giretto d'attesa
Il locale vuole avere un certo "look". Mangiamo discretamente.



Usciamo per andare a vedere le fontane cantanti camminando lungo il corso.
I giardini pero' sono bui e taciturni. (Sapro' che le fontane sono attivate solo nei fine settimana)

8 settembre venerdi'

Colazione nella pasticceria del giorno prima. Brioche buona non si cambia!
Io e Marci torniamo nella citta' vecchia per vedere alcune cose tralasciate il giorno prima,
come il monastero dei Dervisci, ma e' chiuso. Dirottiamo verso la Chiesa di Elena e Costantino





Il campanile che si intravede e' quello della chiesa Santa Madre di Dio
con tombe dove c'e' anche quella di una italiana Maria Luisa di Borbone-Parma (1870-1899)
consorte del re Ferdinando I


Scendiamo verso i giardini della accademia di musica.


A marci scappa plin plin, ma dove ? In un ostello con un gentil giovane

Dobbiamo sbrigarci l'appuntamento per la partenza e' alle 11.
Entriamo al museo City Art Gallery.
Vi sono opere prevalentemente di artisti bulgari, direi di buon livello



Siamo sorvegliati, fotografo e vengo immediatamente rincorso e redarguito.
Si possono fare foto con il cellulare, ma non con la macchina fotografica!?




Un'ultima occhiata veloce all'esterno del museo etnografico..



Io vorrei vedere la Zlatyu Boyadjiev Gallery,
Marcella lo studio di un artista che la incuriosisce, ma non c'e' piu' tempo.
Si va a prendere le valigie

Destinazione Monastero di Bachkovo a sud di Plovdiv. 26 km

Colpa del navigatore o della segnaletica superiamo il monastero di un po'.
Salita a piedi.
Il monastero e' il solito monastero, con cortile, chiesa interna, turisti e battesimi.





La stranezza e' che ci sono, oltre ai recinti reservati ai pope,
anche recinti con pavoni e colombe




C'un un refettorio da vedere a pagamento. Un piccolo salasso

Ne valeva la pena? Boh, la stranezza e' che sul soffitto sarebbe rappresentata
la genealogia di Gesu'. Ma quella di Matteo a salire o quella di Marco a scendere sino ad Adamo?
Non si capisce.
Marci solleva il problema: ma se questi affreschi sono del 1600 come mai sembrano giotteschi?
Rispetto della tradizione ortodossa?



Ci fermiamo a pranzare in un ristorante ai piedi del monastero. Cosi' cosi', e il solito salsicciotto
Si parte con destinazione Sofia 176 km ca 2h 30'
Sofia ci accoglie con la stutua su colonna che strano a dirsi non e' santa Sofia,
ma Sofia, la dea greca della sapienza detta anche Athena o Minerva per i romani.



Arrivo all'Hotel Central dove il parcheggio (20€/gg) costa meta' di una stanza (3 notti ca 120€)
Belle stanze e nemmeno troppo lontano dal "centro".
Lo raggiungiamo con uno dei due viali paralleli che nei prossimi giorni percorreremo piu' volte.
Su e giu' per Vitosha Boulevard, una lungo viale pedonale in cerca di dove cenare.
Mi scartano un cinese fai da te e ci incamminiamo verso ...(?) non mi ricordo nulla...
Ma Raffa con WhatsApp: Manastirska Magernitsa


9 settembre Sabato

La colazione e' inclusa... ottimo bouffet e, chi non ha problemi con il "salato", riempie il piatto anche piu' volte.
C'e' un po' di imbarazzo per il cameriere controllore guardiano arcigno.
Ci facciamo dei panini o no? Bill noooo! Si mangia qui e non si porta via niente.

Io e Paolo andremo almueso dell'arte socialista prendendo la metro (3€ il giornaliero!) Qui tantissime foto
Piccolo museo. mi aspettavo molto di piu' sull'arte figurativa (ho il dubbio che non abbiamo visto tutto..)
Strano... di Lev Trotsky non c'era nemmeno un pelo della barbetta.





Al ritorno, uscendo dalla metro, notiamo nella area degli scavi di Serdica,
uno strano movimento di molti personaggi vestiti come antichi gladiatori
Cosa faranno: un concorso del costume piu' originale, una mostra di armi storiche, si sfideranno a duello? Bho.


Raggiugiamo gli altri che sono alle ex Terme.
Delle terme non e' rimasto nulla se non delle vasche, asciutte.
Ora la struttura è adibita a museo, un mix storico/etnografico

Io e Marcella ci dirigiamo al mercato delle donne.
Lei vuole vedere le bancarelle della verdura e va a destra

Io a sinistra. Altra separazione.



Passa un tram e lo prendo, sfrutto il biglietto, dove va? Non lo so!
Ma intanto giro e guardo da seduto e faccio foto


Ad un certo punto il tram si inoltra in una specie di boschetto quasi in salita
va avanti per un bel po' senza fermarsi.
Decido di scendere, e' pura periferia, ma proprio li' accanto c'e' una fermata della metro.
Tirata a lucido senza un graffito o carta per terra.




La prendo per scendere alla fermata del Palazzo Nazionale della Cultura.
Un lungo parco con una serie di fontane.
Molta gente, tanti stand con giochi creativi e libri, peccato, tutti in bulgaro.




Riprendo la metro e scendo alla solita piazza. Vaado al museo archeologico





Ci sono anche diverse opere di artisti contemporanei
Questo ha qualcosa di familiare...

All'uscita passo davanti al palazzo presidenziale con due poveretti di guardia.

Sottopasso con rovine medievali (poco interessanti)

Sono un po' stanchino, mi incammino verso l'albergo.


Nell'area di Serdica ci sono ancora i gladiatori,
ma questa volta combattono... ma con spade di legno.



Ci avviamo all'appuntamento per la cena.
Per strada ci imbattiamo in un gruppo di donne in costumi tradizionali



Ceniamo indiano al Taimahal



10 settembre domenica

La prima tappa e' la sinagoga ebraica. Ma si deve passare davanti alla moschea.
Ci siete stati chiedono a me e a Marci? No, Allora dopo andate dentro...e' un'esperienza!
La facciata principale della sinagoga da su una via chiusa per lavori, ma non ha un ingresso
come ci si aspetterebbe, si entra da un lato poco appariscente.



Anche entrare nella sinagoga e' un'esperienza.
Tutto blindato, ovviamente.



Dopo il cancello si aspetta in una "anticamera" all'aperto davanti ad una porta chiusa
Si entra uno alla volta, prima le donne! Un militare procede quindi ad una
perquisizione minuziosa del contenuto delle borse.

Quando e' il mio turno, mi viene spontaneo chiedergli :
D: Can I ask you a question? R: Yes D: But are you a Bulgarian or Israeli soldier?
R: (conciso e indispettito) I can't answer!

... Ritengo sia israeliano

Mi metto, rispettosamente, la kippah ed entro.



Come in quelle ortodosse, struttura circolare, imponente lampadario, nessuna raffigurazione.
C'e tutto intorno una balconata, riservata alle donne
mi chiedo come facciano a salire dato che non vedo porte



Dopo la sinagoga andiamo a scoprire cosa c'e' di cosi' interessante nella moschea Banya Bashi.
Ci togliamo le scarpe ed entriamo



Ci sono 2 orologi su pareti contrapposte e con orari diversi,che sia questa la curiosita'?
Chiedo lumi all'omino che, avanzato tecnologicamente, mi avvicina un cellulare e mi fa parlare
ascolta la traduzione, riparla e leggo:
No, uno è rotto.
La cosa "interessante" me la dice Marci dopo che l'omino l'ha invitata
a salire sopra nel reparo donne. A me ha fatto capire che non potevo salire.
Sulle scale, ha tentato degli approcci indiretti allungando le mani.
Silvia poi ci ha detto che ha fatto altrettanto con la scusa di togliere, o metterle, le scarpe.

Ecco il malandrino!



Propongo di andare a vedere il Museo di arte Contemporanea che ospita mostre temporanee.
Dalla guida sembra interessante. Bill si aggrega, ma mal gliene incolse.
Paolo, se ricordo, deve essere andato al cimitero centrale di Sofia.
Per andare al Museo prendiamo la metro.
Usciti, seguo un cartello con scritto Earth and Man. Penso: titolo interessante per una mostra.
E mi infilo senza indugi nell'edificio. Compriamo i biglietti



ma, appena varcata la soglia della sala,R> Una pletora di grandi rocce con enormi cristalli ci accoglie.
Qualcosa non mi torna.
Che la mostra d'arte sia al piano di sopra ? Tutto sbagliato!
Quello in cui siamo entrati e' un museo di scienze naturali specializzato in minerali e cristalli.
Interessato, ma ma scocciato per l'equivoco.



Si esce abbastanza in fretta, il "vero museo" e' li' accanto ma:



Ci sediamo sconsolati. Bill si ammutolisce.
Io e Marci ci accontentiamo di guardare un gruppo che sta addestrando il proprio cane.



Riprendiamo la metro e Bill si sgancia. Io e Marci andiamo alla National Art Gallery.
Un grande palazzo (ex dimora reale) dove sono esposte opere di artisti bulgari prevalentemente dell'800.





All'uscita ci separiamo. Io andro' da solo al Kvadrat 500 - National Gallery
E' un museo enorme con una bella sezione di sculture etniche



E una interessante selezione di dipinti e sculture contemporanee





Con marci ci ritroviamo in albergo.
Alla sera si ritorna da "Mi casa". Riordiniamo il vassoio con le salsine.
Bill rimanda una salsiccia bruciacchiata e aspetta e aspetta e aspetta...
Non e' detto che tornare dove ci si era trovati bene sia una garanzia,
Era meglio la prima volta.

11 settembre lunedi'

Ultimo giorno. Lasceremo l'albergo verso mezzogiorno. Cosa fare nella mattinata?
Marci va per negozi, Gli altri credo verso i giardini del palazzo della cultura. Io non so ancora.
Alla fine decido per il museo delle illusioni, rinunciato a Veliko.
So che e' piu' piccolo e con meno "Illusioni", percio' non mi "illudo" di trovare mirabilia.
Infatti e' cosi'

Museo delle illusioni



Saldiamo i conti con l'albergo e ripresa la macchina si deve decidere dove ingurgitare qualcosa per pranzo.
Si gira intorno al solito parco della "cultura" e si lasia l'auto in un parcheggio "pendente".
Ci sediamo ad un tavolino, io vorrei un gelato ma proprio oggi, sono finiti!.
Si calcolano i tempi e riportiamo la macchina a Rentalcars. Per fortuna ci sono i navigatori.
Calcolo dei costi di noleggio, che non "torneranno" a posteriori.



Ci riaccompagnano in aeroporto e qui un piccolo ultimo inghippo: cambiare i lev in euro.


Per fortuna il volo e' in orario e si torna a casa senza problemi