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FRIEDRICH DURRENMATT - La morte della Pizia (1976)

In realtà, Pannychis, se c’è una cosa che mi preoccupa […] è che non esistono storie irrilevanti.
Tutto è connesso con tutto. Dovunque si cambi qualcosa, il cambiamento riguarda il tutto


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PHILIP K. DICK - Labirinto di Morte (1970)

«Lei non prega?» chiese Ben, stupefatto.
«Solo quando non c'è nessuna alternativa

Il Distruttore Formale fu chiamato a esistere dai gesti con cui Dio or-ganizzò la forma. L'origine del Distruttore Formale non è chiara; non è, ad esempio, possibile stabilire se (uno) egli era un'entità separata da Dio sin dall'inizio, non generata da Dio ma auto-generantesi, com'è Dio, o (due) se il Distruttore Formale è un aspetto di Dio, visto che nulla...»

Quarantadue anni. Erano secoli che la sua età lo stupiva, e ogni volta che s'era trovato con quello stupore addosso, che aveva cercato di scoprire co-s'era successo al magro giovanottino di vent'anni, si era accorto che già era passato un altro anno e lo aveva dovuto aggiungere alla lista; il totale cre-sceva continuamente, e lui non riusciva a conciliarlo con l'immagine che aveva di se stesso.


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PETROS MARKOS - Ultime della notte (1995)

La prima fase della vita famigliare e' la gioia dello stare insieme. La seconda e' il figlio. la terza, la piu' lunga, sono le vendette.
Quando arrivi a quel punto, sai che sei arrivato al culmine e non puoi piu' andare oltre. Il pargolo va per la sua strada e tu tornerai ogni sera a casa sapendo che ti attendono tua moglie, le cene e le vendette.


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ORIANA FALLACI - Penelope alla guerra (1962)

"Non che metta conto, intendiamoci, fare l'amore: il brivido di un minuto che e' il medesimo sia tu vada con una sgualdrina, sia tu vada con la donna che adori. E per quel brivido, quanto spreco di sentimenti, quanti legami, quanta ansia prima, quanta noia dopo.

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"Non che metta conto, intendiamoci, fare l'amore: il brivido di un minuto che è il medesimo sia tu vada con una sgualdrina, sia tu vada con la donna che adori. E per quel brivido, quanto spreco di sentimenti, quanti legami, quanta ansia prima, quanta noia dopo. GEORGES SIMENON - il lungo uomo nero (1960)

“Niente! era lui che abbassava le sbarre e indietreggiava di tre passi per non prendere in faccia, come uno schiaffo, la ventata del rapido che passava,”

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MICHAEL CONNELLY - L'ombra del coyote (1995)

«O contano tutti, o non conta nessuno"

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GEORGES SIMENON - Cecile e' morta (1942)

«Prima di tutto, signor commissario, desidererei conoscere le sue idee sulla psicologia dei criminali...».
Maigret, intanto, apriva la posta che aveva preso sulla scrivania.
«Quali criminali?» chiese, leggendo.
«Ma... I criminali in generale...».
«Prima o dopo?».
«Che cosa intende dire?».
Maigret fumava la pipa, leggeva delle lettere, si scaldava la schiena e sembrava non attribuire alcuna importanza a quel colloquio spezzettato.
«Le chiedo se vuol sapere dei criminali prima del delitto o dopo... Perché, evidentemente, prima non sono ancora criminali... Per trenta, quaranta, cinquant'anni, a volte anche di più, sono persone come le altre, non crede?»


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GEORGES SIMENON - Persiane verdi (1950)

"Sono disgustoso, Camille?"
"Non piu' di un altro, signore. Con gli uomini, non s' guardandoli che si gode.

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UMBERTO ERCO - CARLO MARIA MARTINI - In cosa crede chi non crede?(1995)

Certi problemi etici mi sono divenuti più chiari riflettendo su alcuni problemi semantici
- e non si preoccupi se qualcuno dice che parliamo difficile: potrebbe essere stato incoraggiato a pensar troppo facile dalla "rivelazione" massmediatica, prevedibile per definizione.
Che imparino a pensar difficile, perché né il mistero né l'evidenza sono facili.
Il mio problema era se esistano "universali semantici", ovvero nozioni elementari comuni a tutta la specie umana, che possono essere espresse da tutte le lingue.
Problema non così ovvio, dal momento che si sa che molte culture non riconoscono nozioni che a noi appaiono evidenti,
per esempio quella di sostanza a cui appartengono certe proprietà (come quando noi diciamo che «la mela è rossa») o quella di identità (a=a).
Mi sono però persuaso che certamente esistono nozioni comuni a tutte le culture, e che tutte si riferiscono alla posizione del nostro corpo nello spazio.
Siamo animali a statura eretta, per cui è faticoso rimanere a lungo a testa in giù, e pertanto abbiamo una nozione comune dell'alto e del basso, tendendo a privilegiare il primo sul secondo.
Parimenti abbiamo nozioni di una destra e di una sinistra, dello stare fermi o del camminare, dello star ritti o sdraiati, dello strisciare o del saltare, della veglia e del sonno.
Siccome abbiamo degli arti, sappiamo tutti che cosa significa battere una materia resistente, penetrare una sostanza molle o liquida, spappolare, tamburellare, pestare, prendere a calci, forse anche danzare.
La lista potrebbe continuare a lungo, e comprende il vedere, l'udire, mangiare o bere, ingurgitare o espellere.
E certamente ogni uomo ha nozioni su cosa significhi percepire, ricordare, avvertire desiderio, paura, tristezza o sollievo, piacere o dolore, ed emettere suoni che esprimano questi sentimenti.
Pertanto (e già si entra nella sfera del diritto) si hanno concezioni universali circa la costrizione:
non si desidera che qualcuno ci impedisca di parlare, vedere, ascoltare, dormire, ingurgitare o espellere, andare dove vogliamo; soffriamo che qualcuno ci leghi o ci costringa in segregazione, ci percuota, ferisca o uccida, ci assoggetti a torture fisiche o psichiche che diminuiscano o annullino la nostra capacità di pensare.
Si badi che sinora ho messo in scena solo una sorta di Adamo bestiale e solitario, che non sa ancora che cosa sia il rapporto sessuale,
il piacere del dialogo, l'amore per i figli, il dolore per la perdita di una persona amata; ma già in questa fase, almeno per noi (se non per lui o per lei)
questa semantica è ormai diventata la base per un'etica: dobbiamo anzitutto rispettare i diritti della corporalità altrui, tra i quali anche il diritto di parlare e pensare.
Se i nostri simili avessero rispettato questi diritti del corpo non avremmo avuto la strage degli innocenti, i cristiani nel circo, la notte di San Bartolomeo, il rogo per gli eretici, i campi di sterminio, la censura, i bambini in miniera, gli stupri della Bosnia.


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GEORGES SIMENON - Maigret si sbaglia (1953)

E' raro incontrare persone che non recitino una parte persino quando sono a tu per tu con se stesse. La maggior parte delle persone prova il bisogno di vedersi vivere e di ascoltarsi mentre parla.

"Ne era innamorato?"
"No."
"Perché l'ha sposata?"
"Per aver qualcuno in casa. La vecchia governante che avevo non poteva vivere a lungo. Non mi piace star solo, signor Maigret. Non so se provi anche lei quella sensazione." "Forse preferisce che le persone che la circondano le debbano tutto."
L'altro non protestò o'. Parve al contrario soddisfatto.
"In certo qual modo e' così."
"Per questo ha scelto una ragazza di condizioni modeste?"
"Le altre mi fanno venire la pelle d'oca."

"Quali erano i sentimenti di Lulù verso di lei?"
"Che sentimenti vuole che avesse? Immagino che conosca la sua storia. Naturalmente mi parlava di riconoscenza e di affetto. La verità è più semplice. Non aveva voglia di ricadere nella miseria.
Immagino che sappia com'è. Coloro che hanno avuto veramente fame e sono stati poveri nel più nero significato della parola e che, in un modo o nell'altro ne sono usciti, farebbero qualunque cosa pur di non ricadere in quella miseria." Era vero, Maigret lo sapeva meglio di chiunque.
"Era innamorata di Pierrot?"
"Se ci tiene a usare quella parola, sì" sospirò rassegnato il professore. "Ci voleva qualcosa di sentimentale nella sua vita. Ed era necessario che si creasse qualche problema. Ho detto poco fa che le donne hanno bisogno di sentirsi importanti. Per questo si complicano l'esistenza, si pongono domande, e si convincono sempre di dover fare una scelta."
"In che modo?" domandò Maigret con un'ombra di sorriso, per obbligare l'altro a precisare.
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GEORGES SIMENON - Maigret ha paura (1953)

"Le chiedo scusa. Dimentico sempre che le donne esigono che noi guadagniamo bene, ma preferiscono ignorare come".

"Lettere?"
"Lettere d'amore".
"Di chi?"
"Di Alain. Firmate col suo nome, talvolta solo con le iniziali."
Maigret, che ne aveva lette due o tre, avrebbe voluto impedire che passassero di mano in mano. Erano forse le lettere d'amore più commoventi che avesse mai letto.
Il dottore le aveva scritte con la foga e anche l'ingenuità di un ragazzo di vent'anni.
Chiamava Louise "Piccina mia".
Talvolta "Mia povera piccina".
E, come tutti gli amanti, le raccontava quanto fossero lunghe le giornate e le notti senza di lei, come fosse vuota la sua vita, la sua casa in cui sbatteva contro i muri come una mosca, le diceva che avrebbe voluto averla conosciuta prima,
quando nessun uomo l'aveva ancora toccata, e la rabbia che lo coglieva la sera, solo nel suo letto, quando pensava alle carezze che aveva subìto.
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EMILE ZOLA - Teresa Raquin (1867)

Restarono un attimo a guardarsi, senza una parola; poi, Teresa si strappò, con un subito gesto della volontà, dalle braccia di lui, e, senza voltarsi, scese le scale. Lorenzo rimase ad ascoltare i passi di lei che si allontanavano, rientrò e si buttò sul letto. ...
Le lenzuola erano ancora tiepide e pareva esalassero l'ardore degli amplessi appassionati; e così parve Lorenzo di respirare qualcosa del corpo della sua donna che era stata la, lasciandovi, con la sua impronta, un leggero profumo di violetta, e nel desiderio di lui il senso accorato dell'insaziabilità dell'istinto erotico.
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GEORGES SIMENON - Sosta a Panama (1944)

Quando nella cabina rimase solo la giovane donna, egli si direse alla porta, la chiuse a chiave e si volse sempre con un leggero sorriso sulle labbra.
"Ebbene?" chiese.
Anche lei sorrise, con gli occhi brillanti.
"Siete uno strano personaggio" mormoro'. "Che volete da me?"
"Tutto, tanto per cominciare! Per il resto, si vedra' dopo.."
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EMILE ZOLA - Il paradiso delle signore (1883)

Lunghi fremiti agitavano la folla; la febbre di quella giornata di grande vendita passava come una vertigine trascinando la confusa barriera di teste.
La gente cominciava a uscire, i resti del saccheggio tappezzavano i banconi, l'oro tentennava nelle casse, mentre la clientela, spogliata, violata, se ne andava via mezzo disfatta, sazia di voluttà e con la segreta vergogna di chi ha soddisfatto il desiderio in un albergo equivoco.
Era lui che le aveva soggiogate a tal punto, che le teneva in suo potere con l'incessante accumulo di merci, gli sconti e le rese, le trovate galanti e la pubblicità.
Aveva conquistato anche le madri e regnava su tutte con la brutalità di un despota che per capriccio portava alla rovina le famiglie.
Con la sua impresa aveva creato una nuova religione; le chiese a poco a poco disertate dalla fede vacillante erano soppiantate dal suo bazar nelle anime ormai disoccupate.
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CHIMANDA NGOZI ADICHIE - Americanah (2013)

A Obinze pareva triste che Yemi avesse cosí poca cultura da non capire di avere poca cultura. Gli faceva venire voglia di diventare insegnante.

Prendeva sempre due posizioni alla volta, per compiacere tutti; tra la pace e la verità sceglieva sempre la pace, voleva stare sempre in armonia.

Era sempre andata d’accordo con la madre di Ifemelu, c’era tra loro il rapporto rilassato di due persone che evitavano con cura conversazioni profonde.

Lei appoggiò la testa alla sua e provò per la prima volta quello che avrebbe spesso provato con lui: l’amore di sé. Attraverso lui apprezzava se stessa. Con lui si sentiva a proprio agio; si sentiva la pelle della taglia giusta. Gli disse che avrebbe voluto tanto che Dio esistesse ma che temeva non ci fosse...

Sono andata a letto con lui la prima notte, ma poi non gli ho chiesto nulla, il che è stupido, se ci penso, ma non sono andata a letto con lui perché volevo qualcosa. Ah, il potere! Ero attratta da lui anche se ha i denti di Dracula. Ero attratta dal suo potere.

E d’un tratto Obinze fu colpito dal fatto che qualche anno prima partecipavano a matrimoni, ora a battesimi, e presto sarebbe stata la volta dei funerali. Sarebbero morti. Sarebbero tutti morti dopo aver vivacchiato in esistenze in cui non erano né felici né infelici.
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AROSIO & MAIMONE - Cinemascope (2017)

La nebbia porta silenzio; anche la neve porta silenzio, ma sono due silenzi differenti. Nella neve e' attutito, nella nebbia e' ovattato. La nebbia allontana e isola le persone, la neve le avvicina.

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GEORGES SIMENON - Il Sorcio (1938)

Lucas si comporto' da vigliacco.Non ebbe il coraggio di bere della cattiva birra casalinga, di certo non ghiacciata, dopo la birra meravigliosa dell'Hotel de Castiglione.

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Alessando Robecchi - Di rabbia e di vento (2016)

-Metti qui Alfredo grazie-
Katia Sironi ha parlato con gentilezza e un lieve sorriso sulle labbra, ma sanno tutti che in bocca a lei una frase cosi' puo' voler dire: - Levati dai coglioni che dobbiamo parlare-

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ERRI DE LUCA - Il peso della farfalla (2009)

Gli serviva credere che c'era un capomastro e che il mondo era il suo manufatto? Non serviva per parlargli, per crederlo in ascolto, pero' era un pensiero che teneva compagnia. Un padrone di tutto se c'era, non avrebbe permesso il guasto della sua roba, non l'avrebbe lasciata alla malora in mano alla specie degli uomini. Un padrone se c'era, s'era ubriacato e aveva perso la via di casa. Meglio se non c'era. L'uomo prosperava in sua assenza. Aveva imparato il bene e il male servendosi da solo. Era impossibile un padrone di tutto, pero' quell'impossibile teneva compagnia.

La piu' aspettata vittoria era gemella uguale di una sconfitta mai conosciuta prima

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HENNING MANKELL - Scarpe italiane (2008)

''Non ho intenzione di dirlo proprio a te. Voglio sapere cosa fai qui e perche' hai rubato una barca''
''Volevo incontrarti''
''Per quale motivo?''
'' Tu non mi piaci''
''E' per questo che volevi incontrarmi?''
''Voglio capire perche' non mi piaci''

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ERRI DE LUCA - Tre cavalli (1999)

Ci sono creature assegnate che non riescono a incontrarsi mai e s’aggiustano ad amare un’altra persona per rammendare l’assenza. Sono sagge

Ci sono fortune che vanno in braccio al primo che incontrano, fortune puttane che piantano subito e vanno col prossimo e invece ci sono fortune sagge che spiano una persona e la collaudano lentamente

Impariamo alfabeti e non sappiamo leggere gli alberi.

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ANDREA CAMILLERI - Il tailleur grigio (2008)

Ma come si fa a puntare la sveglia interna a un'ora diversa? Capace che persino una sveglia normale, di quelle che si mettono sul comodino, doppo quarant'anni che aveva la lancetta fissa sulle sei, difficilmente si sarebbe potuta sbloccare da quella posizione. Pirchì da quella mattina in poi lui, d'arrisbigliarsi a quell'ora, non aveva più bisogno. Dal jorno avanti era andato in pensione.
Ma evidentemente al corpo non gli era pervenuta la comunicazione ufficiale dell'avvenuto pensionamento, tant'è vero che cinque minuti doppo che si era arrisbigliato, a malgrado di un timido tentativo di restarsene ancora tanticchia corcato, si era trovato, come al solito, addritta

Lo riconobbe immediatamente, perché dei primi suoi incontri con Adele conservava una memoria lacerante, macari del più piccolo dettaglio. Era quel tailleur grigio da donna d'affari che aveva indossato appena passato il lutto stritto, quando era venuta a trovarlo in banca per firmare i documenti e doppo erano andati a mangiare per la prima volta insieme."
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GEORGES SIMENON - Il passeggero del Polarys (1932)

La passeggera avanzava con disinvoltura, un bocchino di giada fra le labbra. Si era messa in ghingheri come se avesse dovuto cenare a bordo di un transatlantico di lusso, e sembrava non indossare nulla sotto il vestito di seta nera.
Una strana figurina, esile, nervosa, dalle movenze sensuali, che faceva ricorso a tutti gli artifici della moda per mettersi in mostra.

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GEORGES SIMENON - Pietr il Lettone (1931)

La presenza di Maigret al Majestic aveva inevitabilomente qualcosa di ostile. Era come un blocco di granito che l'ambiente si rifiutava di assimilare.
Non che assomigliasse ai poliziotti resi popolari dalle caricature. Non aveva ne' baffi ne' scarpe a doppia suola. Portava abiti di lana fine e di buon taglio. Inoltre si radeva ogni mattina e aveva mani curate.
Ma la struttura era plebea. Maigret era enorme e di ossatura robusta. Mucoli duri risaltavano sotto la giacca e deformavano in poco tempo anche i pantaloni piu' nuovi.

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HENNING MANKEL - Stivali di gomma svedesi (2015)

Le miei bugie mi avevano reso insicuro, ma in quella lunga serata ci furono momenti in cui fui sul punto di raccontarle come stavano le cose, cioe' che volevo andare a letto con lei. Tutto qui.

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GEORGES SIMENON - L'impiccato di Saint_Pholien (1931)

«In questi anni mi è capitato, a Reims, in qualche salotto borghese, di udire qualcuno chiedere per gioco: «“In tale o talaltra circostanza, saresti capace di uccidere?”.
«O anche fare la domanda del mandarino cinese, che lei conoscerà: “Se bastasse premere un pulsante elettrico per uccidere un ricchissimo mandarino nella regione più remota della Cina e diventarne l'erede, lo faresti?”...

«Quando c'è un incendio, gli spettatori si augurano, loro malgrado, che duri, che sia “un bell'incendio”... Quando le acque crescono, la gente che legge i giornali spera che arrivi “una bella inondazione”, della quale si parlerà ancora fra vent'anni...
«Qualcosa di interessante! Qualunque cosa!

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GEORGES SIMENON - Maigret e il corpo senza testa (1955)

Il commissario ebbe l'impressione che una lucina brillasse negli occhi della donna, un'ironia appena percettibile. O si sbagliava? Gli sembrava che, col suo linguaggio muto, lei gli dicesse:
«Perché chiedermelo se ha già capito?»

Una cosa curiosa, e che il commissario aveva notato spesso, era che dinanzi a un cadavere tagliato a pezzi la gente non prova la stessa reazione, la stessa pietà, ad esempio, o la stessa repulsione, che prova davanti a un cadavere tutto intero. Sembra che il morto diventi più anonimo, quasi un fantoccio, ed è già tanto se non se ne parla con un sorriso.

Costoro, più che amanti, davano l'idea di essere due vecchi coniugi, uniti da un sentimento sereno e profondo, basato sulla mutua comprensione, sull'indulgenza e su quella particolare tenerezza che si ritrova solo nelle coppie che hanno superato una certa età e che hanno molto da farsi perdonare.

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GEORGES SIMENON - La Camera azzurra (1964)

Ma, appunto, lui e Andrée erano due solo a letto, solo in quella camera azzurra che con una sorta di sfrenatezza – per usare le parole del giornalista – i mpregnavano del loro odore.
Non erano mai stati due in nessun altro posto, se non quando avevano fatto l’amore per la prima volta, fra l’erba alta e le ortiche al margine del bosco di Sarelle. «Se lei non l’amava, come spiega...».
Che cosa intendevano per «amare»? Il professor Bigot – lui che pretendeva di restare su un piano scientifico – avrebbe saputo dare una definizione di quella parola? Avrebbe potuto dire in che modo sua figlia, che si era sposata da poco, amava il marito?

Per quanto lui conoscesse tutte le case, tutte le pietre del paese – si ricordava persino di un certo paracarro su cui una volta, tornando da scuola, aveva poggiato il piede per allacciarsi una scarpa

«Quella sera di settembre, al margine del boschetto, dev’essere stato un bel colpo per lei scoprire che la donna calma e orgogliosa che lei definiva una statua poteva trasformarsi in una femmina scatenata».
«Be’, sì, mi ha stupito».
«E anche lusingato, suppongo. Gli eventi sembrano infatti confermare che Andrée era sincera quando sosteneva di amarla fin dai tempi della scuola».
«Mi sono sentito un po’ responsabile».
«Responsabile di quella passione?».
«Non è la parola giusta. Mi sentivo in debito con lei. Chiedo scusa per il paragone, che non è del tutto appropriato: quando un gatto smarrito la segue miagolando da far pietà e poi si piazza davanti alla sua porta senza allontanarsene più, lei non si sente responsabile di ciò che potrebbe succedergli?».

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PHILIP K. DICK - Il Disco di Fiamma (1955)

E tutto era pericoloso: un rossetto, una scatola di canditi, uno specchio, un giornale,una moneta, un fazzoletto. La varieta' delle armi moderne era infinita. (sic 1955 !!)

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GEORGES SIMENON - La Casa dei Krull (1939)

Joseph era nato in quella stanza. All'epoca era già tale e quale a ora! Per tutta l'infanzia e l'adolescenza aveva visto solo il soltanto cose immobili, sempiterne, arredi che esistevano da così tanto tempo che non si avvertiva più il lavoro dell'uomo, nella materia segata o piallatta, mobili che erano diventati il letto, l'armadio, la credenza, la poltrona del padre...

L'uomo probabilmente era abituato a fare lo spaccone sin dai banchi di scuola, a scatenare gli applausi e le risate, a sfidare il maestro o la maestra con il suo sguardo da imbecille arrogante.
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GEORGES SIMENON - Pioggia Nera (1946)

Il mattino mi porto' in dono un risveglio lieve, uno di quei risvegli che ti fanno sentire allegro per tutta la giornata. Ancora immerso nel sonno, a stento cosciente del tamburellare di una pioggia sottile sui tetti di zinco - un fruscio piuttosto, come quando si percepisce l'andirivieni dei topi attraverso lo spessore di un muro -, avvertivo confusamente la promessa di un giorno eccezionale. Ma non avevo fretta di definire meglio quella promessa. Al contrario, mi coprivo, freddoloso, con i brandelli di sonno che riuscivo a racimolare.
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STEPHEN KING - Chi Perde Paga (2015)

No! E' solo la mia opinione, e le opinioni sono come i buchi del culo: tutti ne hanno uno
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Jonathan Safran Foer - Eccomi (2016)

Excerpta ? Dovrei trascrivere il 50% del libro.............
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GEORGES SIMENON - TRE CAMERE A MANHATTAN (1946)

"Insomma quanti uomini sono venuti a letto con te"
Poi sardonico:
"Cento? Centocinquanta? Di piu'?"
"Molti di meno"
"E cioe'"?
"Ma non lo so...Aspetta..."
Si concentro' seriamente nel tentativo di ricordare, muovendo le labbra, come se mormorasse delle cifre, dei nomi.
"Diciassette. No diciotto..."
"Sicura di non aver dimenticato qualcuno?"
"Mi pare..Si', e' cosi'.."
"Compreso tuo marito?"
"Ah scusa. Non ci avevo pensato. Allora sono diciannove. Ma se tu sapessi, caro, quanto poco hanno contato.."

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DONATO CARRISI - IL MAESTRO DELLE OMBRE(2016)

E, invece, quanti dei suoi compleanni erano sati immortalati in una foto? Quante volte era stata al cinema? Quanti i libri letti? Quante pizze aveva mangiato? Quanti gelati? Sembravano sempre poche le volte che avevi fatto qualcosa. Poi le mettevi insieme e ne usciva un numero che non immaginavi.
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KENT HARUF - OUR SOULS AT NIGHT(2015)

Yes. Well, I’m just going to say it.
I’m listening, Louis said.
I wonder if you would consider coming to my house sometimes to sleep with me.
What? How do you mean?
I mean we’re both alone. We’ve been by ourselves for too long. For years. I’m lonely. I think you might be too. I wonder if you would come and sleep in the night with me. And talk. He stared at her, watching her, curious now, cautious.
You don’t say anything. Have I taken your breath away? she said.
I guess you have.
I’m not talking about sex.


What are you doing back here? Addie said.
I thought it would be less likely for people to see me.
I don’t care about that. They’ll know. Someone will see. Come by the front door out on the front sidewalk. I made up my mind I’m not going to pay attention to what people think. I’ve done that too long—all my life. I’m not going to live that way anymore.

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PHILIP K. DICK - UBIK (1969)

Quando trapasserò, disse fra sé Herbert Schoenheit von Vogelsang, stabilirò nel mio testamento che gli eredi potranno farmi rivivere un solo giorno ogni secolo. In questo modo potrò osservare il destino dell'intera umanità. Ma richiederà un alto costo di manutenzione ai miei eredi... e lui sapeva bene cosa significava quello. Prima o poi si sarebbero ribellati, avrebbero tolto il suo corpo dal congelamento e - Dio non volesse - lo avrebbero seppellito.

«Utilizzando le più avanzate tecniche della scienza moderna, la regressione della materia a forme precedenti può essere invertita, e a un prezzo che ogni inquilino può permettersi. Ubik è in vendita nei negozi di articoli casalinghi di tutta la Terra. Quindi vada a cercarlo nel suo negozio di fiducia, signor Chip.»

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GIANRICO CAROFIGLIO - L'ESTATE FREDDA (2016)

Cammina con una persona integerrima per un chilometro e ti raccontera' almeno sette bugie.
Chi l'aveva detto? Fenoglio non se lo ricordava, ma quella frase conteneva una fondamentale verita'. Tutta la nostra vita quotidiana, tutti i nostri discorsi sono intessuti di bugie di cui raramente siamo consapevoli.

La verita' delle persone si legge nelle sfumature

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GEORGES SIMENON - IL CLAN DEI MAHE' (1946)

... I Mahé non capivano, non avrebbero mai capito... Neanche lui aveva capito, ora soltanto cominciava a intravedere la verita'...
Era una storia d'amore... E poi c'era un'altra verita', ancora piu' sfolgorante, una sorta di grande incendio nel quale...
Ma quando raggiunse quella verita', quando si fuse in essa come una bolla d'aria, la sua vita di uomo era finita e lui non poteva piu' trasmettere il messaggio.

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ALAN D. ALTIERI - L'ERETICO (2005)

Alessandro Colonna strinse con piu' forza la mano di Laura Farnese. Tenne gli occhi fissi davanti a se', evitando di incontrare lo sguardo di lei. Era rimasto in attesa di una risposta. Adesso quella risposta era arrivata. Solo che Alessando Colonna era l'uomo delle scelte sbagliate. Forse era l'uomo sbagliato e basta.
E la risposta quale che fosse, poteva essere solo
risposta sbagliata

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GEORGES SIMENON - MAIGRET E L'OSTERIA DEI DUE SOLDI (1931)

" In fondo non c'è granché da dire... io ero sposato... un piccolo matrimonio tranquillo... una piccola vita qualunque... ho incontrato Mado e, stupidamente ho creduto che fosse arrivato... la solita letteratura... La mia vita per un bacio ... Una vita breve ma bella... Disgusto della banalità..."
Aveva un mondo flemmatico di dire queste cose, che conferiva alla sua confessione qualcosa di inumano, di clownesco.

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STEPHEN KING - JOYLAND (2013)

Quasi la ragaza della porta accanto.....Per due anni fu impossibile divideci, facevamo qualsiasi cosa e andavamo dappertutto insieme. Qualsiasi cosa tranne quello.
Buon Dio, mi comportavo da perfetto gentiluomo. Da allora i sono chiesto che cosa sarebbe successo, nel bene e nel male, se avessi scelto un comportamento diverso. Con il passare del tempo, ho scoperto che raramente i gentiluomini trombano.

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PETER MAY - L'UOMO DI LEWIS (2011)

Aveva la mania di Elvis libri e le riviste erano piene di immagini e articoli su di lui. Era difficile non conoscerlo, o non conoscere la sua musica. In quegli anni postbellici eravamo fissati con l'America.
....
Heartbreack Hotel. Evocava immagini incredibilmente romantiche. Le strade di New York, il lampeggiare delle luci al neon, il vapore che sale dai tombini. Quel lento walking bass, il piano jazz che tintinna in sottofondo. E la sua voce emotiva, sofferta.

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PHILIP K. DICH - LA PENULTIMA VERITA' (1964)

Qui all'agenzia - disse pacato David Lantano - a a New York, possiamo anche competere tra noi, ma sotto sotto siamo un gruppo. Un insieme. Quella che gli antichi cristiani chiamavano una congregazione...... Un termine molto significativo e speciale. Però poi, alle sei di sera, ognuno di noi riparte sul suo flapper.

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GEORGES SIMENON - IL RICCO (1970)

E lei, perché aveva accettato di sposarlo? Era stata colpita dalla sua forza, dalla sua volontà di fare fortuna? L'aveva aiutato, lo aiutava ancora facendo del suo meglio, ma la loro intimità si limitava a questo. Insomma, del matrimonio non avevano accettato che il grande letto matrimoniale dove ognuno stava dalla sua parte.
Erano come due soci.

Lecoin era nervoso, senza sapere perché. Si diresse verso casa per bere un bicchiere di vino. Le due donne erano in cucina e stiravano, una di fronte all'altra. Notò che Alice stirava proprio una delle sue camice e questo gli fece uno strano effetto, come se creasse tra loro una certa intimità.

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KENT HARUF - CREPUSCOLO (2004)

Ti ringrazio, disse Raymond. Mi dispiace darti tanto disturbo.
Non e' un disturbo.
So bene che lo e'. E' per questo che ti ringrazio.

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ITALO CALVINO - IL SENTIERO DEI NIDI DI RAGNO (1947)

I grandi sono una razza ambigua e traditrice, non hanno quella serietà terribile nei giochi propria dei ragazzi, pure hanno anch'essi i loro giochi, sempre più seri, un gioco dentro l'altro che non si riesce mai a capire qual è il gioco vero.

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GEORGES SIMENON - LA SCALA DI FERRO (1953)

Non ce l'aveva con lei, non nutriva alcun sentimento ostile nei suoi confronti. Era poi così impossibile fare quella domanda? forse non sarebbe stato neppure necessario formularla. Avrebbe potuto, nell'oscurità che li avvolgeva entrambi, mormorare semplicemente:
"Dimmi, Louise, è così?"
Avrebbe capito, ne era certo. Ma il fatto è che non avrebbe mai potuto rispondere:
"E' così"
Che cosa sarebbe successo allora? Non c'erano soluzioni. Lei non poteva dirlo. Inutile domandarglielo.
Anche lei doveva morire dalla voglia di chiedergli:
"Hai capito ?"

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ERNEST HEMINGWAY - FESTA MOBILE (1960)

Tutto rientrava nella lotta contro la miseria che non si vince mai se non spendendo. Specie se compri quadri invece che vestiti. Ma allora non ci consideravamo mai poveri. Era una cosa che non accettavamo. Ci consideravamo esseri superiori, mentre ricche erano altre persone che guardavamo dall'alto in basso e nelle quali giustamente non nutrivamo fiducia. Non mi era mai parso strano indossare, per tenermi caldo, maglioni di lana al posto della biancheria. Sembrava strano solo ai ricchi.

Aveva invitato Hadley e me ad andarla a trovare, sistemandoci in albergo, ma noi avevamo altri progetti, ci interessavano altri posti. Naturalmente queste cose non si "dicono, ma puoi sempre avere la speranza di andare anche se poi è impossibile. Un po' lo conoscevo il sistema per non andare a trovare la gente. Ero stato costretto a impararlo. Molto tempo dopo Picasso mi confessò che lui prometteva sempre ai ricchi di andarli a trovare quando lo invitavano perché ciò li rallegrava moltissimo, e poi succedeva qualcosa e lui non poteva più mantenere l'impegno.

Nel paese donde provenivano erano tutti nobiluomini e portavano i capelli lunghi. Quelle zazzere nere luccicavano e si rovesciavano sulle loro fronti quando s'inchinavano e io ne rimasi molto colpito ma non trovai i loro quadri di mio gusto. Non li capivo ma non racchiudevano alcun mistero, e quando li capivo non mi dicevano nulla. La cosa mi rincresceva, ma non c'era niente da fare. Invece mi piacevano moltissimo i quadri di Dorothy e pensavo che Dorothy era bellissima e aveva un corpo magnifico. Mi piaceva anche la testa di Ezra fatta da Gaudier-Brzeska e mi piacevano tutte le fotografie delle opere di questo scultore che Ezra mi mostrava e che figuravano nel libro che Ezra aveva scritto su di lui. A Ezra piacevano anche i quadri di Picabia ma allora io pensavo che non avessero il minimo valore. Non apprezzavo nemmeno la pittura di Wyndham Lewis che Ezra trovava stupenda. Gli piacevano le opere degli amici, il che è molto bello come manifestazione di lealtà ma come giudizio può essere disastroso. Non discutevamo mai di queste cose perché su ciò che non mi piaceva io tenevo la bocca chiusa.
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GEORGES SIMENON - COLPO DI LUNA (1933)

In quel momento avrebbe fatto di tutto per stringerla fra le braccia, calda, con la sua carne quasi fluida e quei fianchi che, per un istante, si erano inarcati fino all'inverosimile. ___________________________________________________________________________________________________________
DROR MISHANI - UN CASO DI SCOMPARSA (2011)

Si strinsero come se non avessero mai piu' dovuto vedersi, ma non fu cosi'. ___________________________________________________________________________________________________________
GEORGES SIMENON - I QUATTRO GIORNI DEL POVER'UOMO (1949)

Egli arrossi'. Aveva letto in un romanzo che gli assassini, in particolare quelli che ammazzano per lucro, provano quasi sempre il bisogno, dopo, di avvicinare una prostituta, per distendere i nervi.
Essa lo vedeva per la prima volta con indosso un abito nuovo, elegante e aveva anche visto i biglietti di banca nel suo portafogli.
Francois si affretto' a precisare
"E' morta mia moglie." Viviane non si stupi' che un uomo facesse quello che lui stava facendo nel giorno della morte della moglie. Forse ne aveva visti degli altri. Forse era una cosa normale.
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FRED HOILE - LA NUVOLA NERA (1957)

"Posso dire cosa e' bersaglio prima di colpo non dopo colpo"
"Infatti la scienza vale solo per le predizioni che riesce a darci"

"E perche' dovrebbe avere premura di noi?"
"Ecco, se una formica ti dicesse: - la prego, signorina Halsey, non mi calpesti, non mi schiacci- tu non saresti disposta a mettere il piede un po' piu' in la?"
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JOHN LE CARRE' - LA SPIA CHE VENNE DAL FREDDO (1963)

Poi, una sera gli disse: "Alec, in che cosa credi ? Non ridere...dimmelo!! E aspetto'.Alla fine lui disse:
"Credo nell'autobus numero undici che mi portera' a Hammersmith. Non credo che sia guidato da Babbo Natale."
...
"In che cosa crede Liz, invece" le chiese poi.
E lei rispose:
...
"Nella storia"
Lui la guardo' per qualche attimo stupito,poi si mise a ridere.
"Oh, Liz Oh no. Non sarai una fottuta comunista?"
Lei annui', arrossendo come una ragazzina per quella sua risata, arrabbiata e insieme sollevata perche' a lui non importava.
Lo fece restare quella notte e divennero amanti. Se ne ando' alle cinque del mattino e lei non riusci' a capacitarsi:era tanto fiera e lui sembrava vergognarsi.
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GEORGES SIMENON - TRE INCHIESTE DELL'ISPETTORE G7 (1932)

"A quanto pare c'e' gente cosi' acuta da sapere discernere con precisione il motivo per cui fa una cosa o un'altra. Io invece non so mai dire con esattezza qual e' l'esatto sentimento a cui obbedisco. O meglio, ce ne sono sempre parecchi, cosi' intrecciati che alla fine non mi raccapezzo piu'. ____________________________________________________________________________________________________________
ED MC BAIN - L'ALTRA PARTE DELLA CITTA' (1986)

"Allora come hanno saputo gli avvocati della testimonianza di ieri?"
"Non so di che cosa stai parlando"
Beveva il caffe'. Non avergliene offerto era una questione di principio, un modo per affermare che niente in quella casa apparteneva piu' a lui, neanche una tazza, neanche un caffe'.
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MANUAL VAZQUEZ MONTALBAN - IL CENTRAVANTI E' STATO ASSASSINATO VERSO SERA (1988)


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V.S. PRITCHETT - AMORE CIECO (1969)

La domenica Mrs Johnson andava in chiesa nel villaggio vicino. Era un'abitudine che aveva preso sin dall'inizio, perche' farlo le sembrava corretto: andare in chiesa le dava l'impressione di non doversi rimproverare la sconvenienza di vivere in casa con un uomo. Era un questione pratica: prima di quella storia d'amore le tragiche parole della funzione avevano evocato la sua sventura, Se Dio le aveva fatto questo, doveva sopportare di vederla in casa Sua. Non era una donna religiosa; andare in chiesa era rivendicare gli stessi diritti di chiunque altro. La tratteneva anche dall'essere "tanto stupida" da cedere alla tentazione di distruggere quel nuovo senso di completezza parlandone ad Armitage. Andare in chiesa era "normale" , e alla normalita' lei aveva ambito fin dalla giovinezza. In chiesa aveva sempre portato il corpo non la mente.

In cuor suo, essendo cresciuta povera, Mrs Jonhson considerava scandaloso che Armitage fosse ricco...

"Non ti credo"
"E' vero, sul serio"
"In tribunale non credo mai ai testimoni che dicono sul serio"
Lei arrossi' perche' aveva avuto tre o quatrro amanti, ma si stava proteggendo. Quelli non erano affari suoi.

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ERRI DE LUCA - LA DOPPIA VITA DEI NUMERI (2012)

Dalla prefazione.
I fantasmi rispondono a chi ha bisogno di loro, come i santi. Le donne conoscono la formula.
Non è segreta, e' una loro saggezza ben piantata in cuore, sede più sicura del cervello. “Il cuore è un indovino,” dice un proverbio russo. E uno in yiddish conferma: “Il cuore e'un mezzo profeta”. Mi convince qualche frase collaudata da esperienza di popoli e generazioni, anziche' la sentenza di qualche maestro di ragionamenti.
Dei filosofi ho letto volentieri quelli prima di Socrate, scrutatori del mondo e delle sue energie. La storia del pensiero non la intendo come evoluzione, Hegel non è più adulto di Talete. Lo stesso vale per l'Illuminismo: servi' a scrollare colonne e sgarrettare il palazzo dei Filistei, ma insieme a Sansone ci e' finito sotto.

LEI E dimmi qualche particolare, non ti fare tirare le parole di bocca con le pinze. C'e' una festa? Molti personaggi? Eh gia', si capisce, il cenone, si aspetta mezzanotte. [Ci ripensa] SI aspetta mezzanotte. Non fare che te ne vai a dormire e mi lasci a me sola.
LUI Deve essere mezzanotte ora locale?
LEI Che significa? Di che locale parli? Vuoi andare in un locale?
LUI Ora locale, ora italiana: non possiamo fare che e' mezzanotte ora di Mosca?
LEI Ha fatto la battuta! La mezzanotte del 31 dicembre e' un orario importante e si deve fare precisa al minuto secondo. Ora di Napoli.
LUI Un compromesso, facciamo ora di Atene?
LEI Napoli centrale, punto e basta.




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GEORGES SIMENON - UN DELITTO IN OLANDA (1931)

Nessuna pietà! Nessun rimorso! L'odio dettato dall'amore distrugge ogni altro sentimento che non sia la volontà di vincere.

Il paese era piccolo: dieci o quindici strade al massimo, pavimentate con bei mattoni rossi allineati regolarmente come le piastrelle di una cucina; le case basse, sempre di mattoni, con una profusione di rivestimenti in legno dai colori chiari e vivaci. Sembrava un giocattolo.

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STEPHEN KING - DOCTOR SLEEP (2013)

A giudicare dalla ragnatela di capillari sul naso, Casey Kingsley non era sempre stato un fervente nemico dell'alcol

«Il fenomeno che mi hai descritto e' noto da tempo agli psichiatri, soprattutto agli junghiani, che lo definiscono ‘falso risveglio’. Generalmente il primo è un sogno lucido, nel senso che il dormiente è conscio di sognare…»
«Esatto!» aveva esclamato Dan con un grido. «Mentre durante il secondo…»
«Si e' convinti di essere svegli», aveva concluso il vecchio. «Jung diede grande importanza a questi sogni, attribuendo loro proprietà paranormali… ma naturalmente sappiamo che non è così, vero, Daniel?» «Naturalmente», aveva ribadito lui.
«Edgar Allan Poe descrisse il fenomeno del falso risveglio decenni prima della nascita di Carl Jung, scrivendo in una poesia: ‘Tutto quel che vediamo o quel che sembriamo, altro non e' che un sogno dentro un sogno’.

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GIANRICO CAROFIGLIO - LA REGOLA DELL'EQUILIBRIO (2014)

It's never too late to be who you might have been.

-E quanto costa ? -Circa settecento euro, forse qualcosa in piu'. -Prego?
-Hai capito bene.
-Adesso non riusciro' piu' a berlo.
-Sei matto?. Aspettavo solo l'occasione di aprirla. Il gusto e' proprio questo:sapere quanto costa e berselo lo stesso. Certo non me lo comprerei mai, ma una volta che c'e mi sembrerebbe addirittura immorale conservarlo. Ricordo certe bottiglie di liquore, a casa dei miei nonni, conservate intatte per decenni e diventate imbevibili. Mi mettevano tristezza.

-Era un sacco di tempo che non mi piaceva un uomo.
-Anche a me non capita da parecchio.
Soffoco' una risata.
-Perche' rido a queste battute sceme ?. -Non saprei.
-Io invece credo di si'.

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GEORGES SIMENON - LA LINEA DELLA FORTUNA (1961)

Le persone intorno a noi mormoravano le stesse preghiere, intonavano gli stessi canti liturgici, ma, non si rivolgevano mai un segno di riconoscimento ne' si stringevano la mano all'entrata e all'uscita.
Tuttavia si sentiva che si trovavano li' non tanto per una spinta mistica quanto per affermare o per sentire che appartenevano a un gruppo.
Ciascuno di loro preso isolatamente era un individuo, ogni famiglia era una famiglia, ma, tutti insieme, tra le mura del tempio, formavano una comunita'.

Se tra uomini, normalmente la comunicazione e' impossibile, tra un uomo e una donna esiste una specie di avvicinamento capace di dare almeno l'illusione della fusione, del possesso, direi meglio - e credo sia la parola che allora avevo in testa - dell'assorbimento.

Ci avevano detto, a scuola, come la materia si consumi con l'attrito, anche i corpi durissimi, e ci davano come esempio le monete e la soglia delle case. In altre parole, durante un contatto più o meno prolungato, una parte, per quanto infima di una materia è trasposta su un altro corpo.
Quando la maestra ci insegnò più tardi che la nostra pelle si consuma e si rinnova continuamente, l'immagine delle monete mi tornò in mente. Ero ancora a SainT Saturnin. Guardavo i muri della bicocca, il barile al quale mi ero così spesso strofinato e mi dicevo: "Un po' di me stesso rimane attaccato alle pietre, agli alberi, ai fili d'erba del frutteto."
E, in seguito, quando andavo a Bayeux, a Cherbourg, a Tattenham Corner, avevo coscienza di lasciare un'orma invisibile, ma tuttavia quasi materiale.
A quarantanove anni mi capita ancora, non senza nostalgia, di immaginare il disegno complicato della mia orma attraverso il mondo e ciò mi sembra più misterioso poiche' la scienza comincia presagire il meccanismo della vita.
Ebbene! A costo di far sorridere, confesserò che mi capitava, lasciando una donna di cui avevo stretto il corpo nudo contro il mio, di dirmi con soddisfazione di averci lasciato la mia impronta, un'impronta invisibile, senza dubbio, ma che comunque esisteva.
Avrei voluto che tutte le donne fossero segnate così dalla mia impronta e soffrivo perche' era impossibile

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UMBERTO ECO - NUMERO ZERO (2015)

"Perche' un angolo retto misura novanta gradi ?
Domanda mal posta: lui non misura niente, sono gli altri che misurano lui."

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ALESSANDRO BARICCO - SMITH & WESSON (2014)

Una puttana, ma non mi fraintenda. Lo fa per passione, mica si fa pagare, non gira un dollaro, e' solo per passione. Donna ammirabile. Lei alloggia all'hotel?

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NICCOLO' AMMANITI - IO E TE (2010)

Ho sbuffato e vergognandomi ho cominciato a ballare. Ecco la cosa che odiavo di piu'. Ballare.

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WALTER FONTANA - SPLENDIDO VISTO DA QUI (2014)

Sono tutti e due di fianco al radio-giradischi che manda Abbey Road, l'ultimo dei Beatles.E' uscito il mese scorso, i Beatles costituiscono il cuore del loro universo mentale e affettivo. Credo che da un mese la loro vita consista nell'ascoltare Abbey Road in loop, li capisco.

Per ognuno si faceva la stessa domanda: se non esistesse, cosa cambierebbe per me? E se non esistessi io?

«Scherzi? Quando usciva una Maserati tutta d'oro destinata al mercato arabo, i disoccupati erano i primi a invadere i concessionari e venerare i cerchioni. Mendicanti di nuova generazione con lo smartphone pignorato si accalcavano alle porte del Fuorsalone del Mobile per estasiarsi con il design di tavoli a cui nessuno li avrebbe mai fatti sedere. I genitori tagliavano le spese sul cuscino anallergico del figlio con l'asma e spedivano i risparmi a uno sceicco che non gli fosse troppo gravoso l'acquisto del nuovo jet Bombardier con cui sorvolare lo stadio e salutare i tifosi. I ricchi si erano tenuti il piatto pieno e avevano passato ai poveri il senso di sazieta'

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PHILIP K. DICK - NICK E IL GLIMMUNG (1966)

«Buongiorno, bambini» disse l'insegnante o piuttosto la sua immagine sul grande videoschermo che capeggiava sulla parete al posto della cattedra.

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JOSEPH ROTH - GIOBBE (1930)

Si, Menuchim aveva ragione. L'uomo e' incontentabile, si disse Mendel. Non appena ha vissuto un miracolo, gia' vuole vedere il prossimo.

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ERRI DE LUCA - UNA NUVOLA COME TAPPETO

Avanza con cenni sicuri un secolo che viene a innalzare armi e versetti. Prima che nuovi agitatori del sacro vengano con la Bibbia in pugno ad arrostire genti, sforzando le sue pagine a dettare massacri, racconto quello che ho trovato leggendo quel libro nella sua lingua madre. Presto alcuni nomi di Dio verranno issati su opposte bandiere e i popoli saranno nemici per una volta ancora in nome del cielo. Prima dei regni delle fedi armate, ognuno s’affretti a leggere la Bibbia a modo suo, con fervore e freddezza, in buona o cattiva sorte. Perche' quel libro è bello, valore che ha contribuito a conservare quel sacro fino a oggi. Il sacro dura nel cuore dei millenni quando si fissa in libri grandiosi. La Bibbia ne è piena. Non l’ho letta spogliandola del divino. Questi racconti che sono resoconti di scoperte, di luci nuove su personaggi antichi, non vengono da una lettura profana della Bibbia. Il sacro sta in quelle pagine come la corrente placata di un fiume presso il mare: guida il viaggio ma non è fonte ne' foce, non è un luogo ma una necessità. Trovi ognuno i fogli scritti per lui nel Libro dei libri, rinnovando l’antica sorpresa di sentire che egli stesso, da alcune di quelle pagine, è stato trovato.

C'era una torre in Scin'ar, fu smembrata in Babele. Quando si dice " torre di Babele", si confonde un edificio col nome del suo crollo, una nave con la tempesta che affonda.
Gli uomini coltivano con ostinazione residua il sogno di un'unica fabbrica che arrivi all'origine dell'infinita varieta'. Dio demoli' a Scin'ar la pretesa di agguantare per virtu' tecnica, di ingegneria, l'universo.

Il mezzo e' piu' importante del fine, il modo in cui il nemico e' sbaragliato vale di piu' della vittoria stessa.

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DORIS LESSING - IL DIARIO DI JANE SOMMERS

«E così lo sposai. Sposai lui invece del tedesco. Sposai l'uomo sbagliato.»
Ho fatto una smorfia, a quelle parole, e lei ha detto, «Anche tu hai sposato l'uomo sbagliato?»
«No,» ho detto io, «nel mio caso, è stato lui a sposare la donna sbagliata.»

C'è una novità in ufficio: la politica. Non so se considerarla o meno una cosa seria. Probabilmente lo è. C'è qualcosa nell'aria, qualcosa di nuovo, non mi piace, ma d'altra parte sto invecchiando, e non mi piacciono più i cambiamenti... per questo sono stata tollerante, da principio. O forse condiscendente? Ma avevo l'impressione che fossero loro, a comportarsi con condiscendenza. Le rivoluzioni non sono il mio pane, certo, ma dopotutto ne ho viste altre, in vita mia, e mi sembra di non meritare di esser semplicemente tollerata, come sta succedendo. Come "stava" succedendo. perche' ho preso posizione, con fermezza. All'improvviso, girando per gli uffici, ho avuto l'impressione che i gruppetti, o le coppie, in cui mi imbattevo si zittissero di colpo, come se le conversazioni in corso fossero troppo profonde perche' un'intrusa come me potesse capirle. Eppure quello che dicono l'abbiamo sentito tutti migliaia di volte: una serie di cliche' politici, non posso prenderli sul serio. Soprattutto, non posso prendere sul serio il fatto che questi giovani, tutti di estrazione borghese, non facciano che parlare di valori borghesi, della distruzione, della sostituzione, del marciume dei medesimi, della necessità di denunciare tutto questo. In realtà c'è, in ufficio, un giovane di estrazione proletaria, un fotografo, il cui padre fa il tipografo: il che potrebbe condurmi a una lunga analisi di cosa sia e cosa non sia proletario in questo nostro borghesissimo paese. Ma non ho intenzione di seguire questi professorini nella loro logica spaccacapello. Quello che c'è di vero, di reale, in loro, non è l'infinita varietà degli atteggiamenti religiosi che assumono, ma la passione che mettono nei loro argomenti, nelle loro discussioni. In ufficio c'è uno spirito che non c'è mai stato, una brutta atmosfera d'ira, di invidia, che rende inevitabile un atteggiamento critico generalizzato, un bisogno di diminuire chiunque non si allinei con le posizioni del gruppo; e anche di criticare e condannare chiunque, all'interno del gruppo stesso, osi anche temporaneamente mostrarsi in disaccordo. Quello che più mi sorprende e mi fa arrabbiare è che tutti noi le abbiamo già sentite queste cose, da migliaia di fonti, libri, televisione, radio, eppure questi giovani si comportano come se stessero facendo qualcosa di assolutamente nuovo, come se fossero loro a inventarle, quelle frasi trite e ritrite.

... perche', naturalmente, sono le infermiere a controllare i cambiamenti di umore, lo stato di necessità dei pazienti, mentre i dottori si limitano a sporadiche visite, a dare ordini. La cosa più strabiliante che si nota stando seduti qui, a lungo, a guardare, ad ascoltare, è l'assoluto, totale divario tra dottori e infermiere. Sono le infermiere a sapere tutto quello che succede, sono le infermiere ad adattare, moderare, e molto spesso, semplicemente, a ignorare le istruzioni dei dottori. Come ha fatto a crescere e prosperare questo sistema assurdo, in cui coloro che danno gli ordini non sanno in realtà quello che succede?

Oh Dio, se solo Maudie morisse, se solo morisse. Ma naturalmente io "so" che questo è sbagliato. Quello che penso ora è, è possibile che a stabilire il tempo, il ritmo della morte non sia il corpo, non sia quel tumore nello stomaco che aumenta di volume a ogni respiro, ma il bisogno della Maudie che non vuol morire di adattarsi - a che cosa? Chi può sapere quali enormi processi stiano avendo luogo là, dietro la testa ciondolante di Maudie, dietro quegli occhi cupi, accigliati. Io credo che Maudie morirà quando questi processi saranno giunti alla fine. Ecco perche' non sosterrei mai l'eutanasia, o almeno, non senza infinite precauzioni. Il bisogno degli spettatori, dei parenti, degli amici, delle persone più vicine e più care, è di vedere la fine delle sofferenze del malato, al più presto, perche' è orribile assistere al lento processo della morte. Ma può darsi che sia molto meno orribile viverlo che non osservarlo. Maudie soffre - sporadicamente, tra l'una e l'altra di quelle pazzesche dosi di analgesici che riceve - ma il dolore è davvero la cosa più brutta del mondo?

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GEORGES SIMENON - L'ANGIOLETTO

Aveva quattro o cinque anni quando il mondo cominciò a vivere intorno a lui, quando prese coscienza di assistere a una scena reale, i cui protagonisti erano essere umani che lui era capace di distinguere gli uni dagli altri, di situare nello spazio, in una cornice ben definita.

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CURT CANNON - FORZA, CANNON

Bevvi dalla bottiglia. Faceva molto caldo e mi sentivo solo.
Mi sentivo maledettamente solo.

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GEORGES SIMENON - BEN TORNATO, MAIGRET

Di fronte, attraverso il tulle delle tende, si leggeva a lettere cubitali nere sul muro bianco: «Lhoste et Pe'pin - Utensili di precisione». Erano trent’anni che Maigret vedeva quella scritta, ogni giorno, mattina e sera, e, un po’ più in basso, l’entrata del magazzino, dove sostavano sempre due o tre camion con la stessa scritta sulle fiancate. Ancora non se n’era stancato. Anzi! Gli faceva piacere. In un certo senso la accarezzava con lo sguardo. Poi, invariabilmente, guardava più in alto, verso il retro di una casa lontana, con la biancheria stesa ad asciugare fuori dalle finestre e, appena arrivava la bella stagione, un geranio rosso a una di esse. Può darsi che non fosse lo stesso geranio. Eppure Maigret avrebbe giurato che quel vaso era lì, come lui, da trent’anni.

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GEORGES SIMENON - RICORDI PROIBITI

È un uomo che fa piacere di vedere. I santi dovevano essere come lui, in vita, ansiosi di procurarvi un po' di gioia, di evitarvi i più piccoli dispiaceri, le minime contrarietà.

«Hai fretta?»
«Veramente devo ancora occuparmi dell'assicurazione e passare dall'ospedale…»
«Non fare tardi per me!» E cosi io non so come fare per andarmene.

Bilot mi guarda… Da quanto tempo mi guarda cosi, gravemente?… Scrivo gravemente perche' non trovo un'altra parola… Non posso dire curiosamente… Mi guarda con serenità, come se mi vedesse veramente, definitivamente…
So che cosa voglio dire. Ho mutato aspetto tante volte. Cambierò ancora. Ma Bilot, in questo momento, mi vede definitivamente.
Non importa com'ero ieri, come sarò domani. Io per lui non muterò più. Mi vedrà sempre come sono davanti a lui in questo momento; anche più tardi, quando sarò morto, esisterò ancora per lui sotto questa forma.

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KHALED HOSSEINI - E L'ECO RISPOSE

"Maman era elegante e piena di talento. Era colta e molto convinta delle proprie opinioni, che non si peritava di elargire sempre a chiunque. Ma era anche profondamente triste. Mi ha messo in mano una pala e per tutta la vita mi ha detto: Riempi i buchi della mia anima, Pari."

"SOno stanca, Pari. Puoi sgridarmi un'altra volta? Tanto il palo della flagellazione non si sposta."

".... Non ci si pente mai dell'attenzione che diamo agli altri...."
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JOHN WILLIAMS - STONER

" E cosi' la provvidenza, o la societa', o il fato, comunque vogliate chiamarlo, ha costruito per noi questo rifugio, che ci protegge dai venti di tempesta. E' per noi che esiste l'universita', per i diseredati del mondo. Non per gli studenti, non per la disinteressata ricerca della conoscenza, ne' per altre ragioni che sentite dire. Quelle sono solo una copertura, come quei pochi individui normali, idonei al mondo, che di tanto in tanto accogliamo tra noi. Ma e' tutto fumo negli occhi. Come la Chiesa nel Medioevo, cui non interessava un fico secco ne' dei laici ne' di dio in persona, ci servono dei pretesti per sopravvivere. E sopravviveremo perche' cosi' deve essere".

Non era bravo a fingere, e non gli venne neppure in mente di dissimulare la sua relazione con Katerine Driscoll, ne penso' mai di ostentarla. Non gli sembrava possibile che qualcuno, dall'esterno, potesse accorgersi della loro storia, o addirittura esserne interessato.
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MASSIMO CARLOTTO & MAMA SABOT - PERDAS DE FOGU

Tore, invece, avrebbe dovuto essere preoccupato, ma era sempre stato convinto che durante le esequie, se il morto non ti era cosi' vicino da farti piangere, e' meglio pensare ad altro per evitare che la morte ti invada la mente con tutti i suoi perche', facendoti diventare triste senza motivo.

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ERRI DE LUCA - IL TORTO DEL SOLDATO

Dell'infanzia ricordo libri e nessun giocattolo. C'erano di sicuro, ma si sono persi. Soldatini, trenini,bestie case: i giochi sono miniature del mondo, utili ad un bambino per sentirsi gigante. Aiutano a crescere sopportando l'inferiorita'.

Esitono parole che esigono il femminile, verita' e' una di queste.

All'urto mi girai, l'uomo mi guardo' fisso, pure la figlia imbarazzata per l'incidente. Ricambiai: e va bene, guardiamoci un po'. Si alzo' anche lei. Nel suo movimento in su mi accorsi che era snella, alta anche lei e segreta.

"Un soldato risponde di se stesso solo agli ordini. Riceverli e' il suo compito e il suo onore."
"Un ordine non va solo eseguito, va creato dal niente. Spesso e' sommario e spetta ai soldati inventare i mezzi per eseguirlo."
"Non mi discolpo dicendo di essermi trovato costretto a eseguire degli ordini. Li ho sentiti i miei superiori, in Tribunale, dichiararsi sotto -befehlnotstand- , in stato di costrizione, in seguito ad un ordine. Noi quegli ordini li abbiamo smontati e rimontati come si fa con le armi. Li abbiamo oliati e lubrificati perche' non si inceppassero. Li abbiamo eseguiti con l'efficienza dell'entusiasmo. La nostra colpa piu' imperdonabile: e' la sconfitta."

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SILVIA AVALLONE - MARINA BELLEZZA

"Io ti amo"
Glielo disse con il tono dei vincenti, degli spacconi, dei senza cervello, come avrebbe potuto dirgli: Andiamo, C'e' il sole, Mi sono smagliata una calza. Come se quelle tre parole abusate non avessero piu' uno straccio di senso. E per questo ne avevano uno nuovo, inedito, assoluto.

Le catastrofi non arriano mai quando te le aspetti, ma sempre il giorno dopo, quando sei indifeso, sereno tranquillo, e l'ultimo tuo pensiero e' che il mondo stia per crollarti addossso.

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EVAN HUNTER - IL PLAGIO

Ci corichiamo presto nel Vermont e poiche' a letto insieme, non siamo piu' tanto felici, allora prima dell'alba va benissimo buttar via le coperte e posare i piedi scalzi sull'impiantito ghiaccio. Appena un poco piu' ghiaccio del letto nel quale dormono il signore e la signora James Driscoll. I quali, ogni tanto fanno anche all'amore. Cioe' si mentono, reciprocamente, facendo l'amore.

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GEORGES SIMENON - LUCI ROSSE

"NON mi guardare. Tieni gli occhi chiusi. Ascolatami solamente. La prova che non eravamo felici e' che appena uscivamo dal tran tran quotidiano, dal cerchio delle nostre piccole abitudini, mi sentivo cosi' smarrito da dover bere. E tu, tu avevi bisogno, ogni giorno di andare all'ufficio di Madison Avenue, per persuaderti di avere una vita interessante. Quante volte siamo rimasti uno di fronte all'altra a casa, senza sentirci costretti, dopo pochi minuti, a prendere una rivista o ad ascoltare la radio ? "

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PHILIP K. DICK - DOTTOR FUTURO

Noi non cerchiamo di riabilitare i criminali — spiegò Stenog. — Sarebbe una violazione dei loro diritti. E, da un punto di vista pratico, è un metodo che non funziona. Nella nostra società, non vogliamo persone inferiori alla norma.

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GEORGES SIMENON - PARTITA PERDUTA

Pioveva ancora. La strada era un buco pieno d'acqua, un fosso stretto e nero attraversato da un'aria gelida. Mangre resto' sulla soglia, ad ascoltare i passi del suo ospite che si allontanava, e Viau non oso' chinarsi a raccogliere l'ombrello appoggiato alla saracinesca del negozio. Era assurdo. Era una debolezza e ne era umiliato. Aveva vergogna dell'ombrello di averlo lasciato li'. Mangre aveva ragione: era ancora giovane.

Gli venne alle narici un odore:quello della stoffa blu. E' una stoffa con un odore particolare? Il suo abito della prima comunione aveva quell'odore. E per un momento penso' a quella domenica; rivide la piazza di Saint-Jean-la-Foi, le bambinette in abito bianco che incespicavano nel loro velo, i bambini vestiti tutti in modo uguale, con una larga fascia di seta bianca intorno al braccio sinistro.

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JONATHAN SAFRAN FOER - MOLTO FORTE, INCREDIBILMENTE VICINO

... le misi la mia mano sotto la gonna, fra le gambe, tutto sembrava quasi andare in fiamme, senza nessuna esperienza sapevo cosa fare, era esattamente com'era stato nei miei sogni, quasi che tutte le informazioni fossero rimaste compresse dentro di me come una molla, tutto quell che stava succedendo fosse gia' successo e dovesse succedere di nuovo ...

Era la prima volta che piangevo davanti a lui. Fu come fare l'amore.

Dover vivere e' triste, ma e' tragico poter vivere una sola vita.

E come si fa a dire ti voglio bene a una persona a cui vuoi bene ?

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ALESSANDRO BARICCO - QUESTA STORIA

... e Ultimo vi scopri', per la prima volta, quanto straziante possa essere il desiderio, quando a pogerlo e' il corpo di una donna

Da tempo aveva perso contatto con certi suoi sogni di giovinezza e ormai non gli risultava che vivere fosse qualcosa di diverso da un decoroso limitare i danni

Penso' allora all'infinito caos di ogni vita, e all'arte sopraffina delle cose che sanno pronunciarlo in un'unica figura compiuta. E capi' cosa ci commuove nei libri, nello sguardo dei bambini e negli alberi solitari in mezzo alla campagna.

L'attirava la perfida prospettiva di violentare l'anima domestica di quell'uomo, rivelandogli come possa essere profonda una passione e sofisticato un destino. Ma poi subito si penti' della sua presunzione e cerco' di ricordarsi che tutti gli amanti si credono unici, e nessuno lo e'.

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JEAN-PAUL SARTRE - L'ETA' DELLA RAGIONE

"Degli orecchini?"
Odette lo guardo' con aria strana.
"Credete che sia una cosa volgare?" disse Matteo.
"Affatto. Ma rendono il volto indiscreto."

"Pensate un po'! Tutti quei giovani che si laureano," disse la portinaia. " Dopo, eccoli coi loro titoli. E che volete che se facciano?"
"Lo chiedo a voi." ( ... 1945 !)

Intorno a lui le cose s'erano aggruppate in cerchio, aspettavano senza fare alcun segno, senza dare la minima indicazione. Egli era solo, senza aiuto e senza scuse, condannato a decidere senza possibilita' di appello, condannato per sempre ad essere libero.

Matteo si scosse bruscamente e avanzo' verso Ivic, con un passo molle: si era accorto che per la prima volta la desiderava, vergognosamente, attraverso il desiderio di un altro.

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JO NESBO - IL CACCIATORE DI TESTE

-Proprio quello che volevo!- Aveva esclamato quando aveva aperto il regalo. Ma tutti e due sapevamo bene qual era il suo vero desiderio. Qualcosa che io non intendevo darle. Tuttavia mi aveva mentito e mi aveva baciato. Che cosa si puo' chiedere di piu' a una donna ?

Non c'e' nulla al mondo che faccia sentire un uomo invincibile quanto una donna che gli dica di amarlo. E anche se lei gli ha spudoratamente mentito, una parte di lui le sara' sempre riconoscente e l'amera' sempre un po'.


GEORGES SIMENON - LA CASA DEI FIAMMINGHI

Fu come un avvertimento delle mille piccole noie che si mettono in moto per infastidire un uomo.

... era dominato da un vago cattivo umore, tanto piu' irritante in quanto non aveva una sera ragione.

-"Tutto questo non sta in piedi !" -"Un'accusa non sta quasi mai in piedi, proprio come una difesa..."

Non c'era un particolare che non fosse stupido, volgare, ma della volgare vita quotidiana.


JOSEPH ROTH - LA CRIPTA DEI CAPUCCINI

In prossimita' della morte i miei sentimenti diventano piu' onesti, quasi piu' puri, proprio come talvolta, di fronte ad una grave malattia, idee e verita' si fanno all'improvviso limpide, tanto che, nonostante la paura, nonostante l'assillante presentimento del dolore che ci prende alla gola, si prova una sorta di orgogliosa soddisfazione per il fatto di conoscere, finalmente...

... quel particolare baccano che fanno quelli che ad un tratto si trovano ad non avere piu' patria, i disperati, tutti coloro che in realta' non hanno un presente ma che ancora stanno, appunto, a mezza strada fra il passato e il futuro, fra un passato familiare e un quanto mai incerto futuro, simili a passeggeri che si imbarcano, nell'istante in cui per un ponticello traballante passano dalla terraferma alla nave sconosciuta.

L'illecito ha vita corta, il lecito e' a priori gia' di per se duraturo.

Ma allora ero ancora troppo giovane per dimostrare commozione senza vergogna. E da quella volta mi sono reso conto che bisogna essere ben maturi e perlomeno avere molta esperienza per mostrare un sentimento senza l'impedimento della vergogna.

Io conoscevo allora alcuni ebrei, naturalmente ebrei viennesi. Non li odiavo affatto, e precisamente perche' a quell'epoca il reale antisemitismo della nobilta' e degli ambienti che frequentavo era diventato una moda dei portinai, dei piccoli borghesi, degli spazzacamini, dei tappezzieri. Questo mutamento era del tutto analogo a quello dell'abbigliamento, per cui la figlia di un usciere comunale appuntava sul cappello della domenica esattamente la stessa piuma di struzzo che una Trautmannsdorff o una Szechenyi aveva portato, tre anni prima, il mercoledi'. E proprio come ora una Szechenyi non poteva appuntare sul suo cappello la piuma di struzzo che ornava quello della figlia dell'usciere comunale, cosi' la buona societa', della quale mi consideravo membro, non poteve disprezzare un ebreo: per il semplice motivo che gia' lo faceva il mio portiere.


AGOTA KRISTOF - L'ANALFABETA

Leggo. E' come una malattia.

Marzo 1953. Stalin e' morto. Lo sappiamo da ieri sera. Nel collegio, la tristezza e' d'obbigo.


FEDERICO TAVOLA - UCCIDERAI CORROTTI E INFEDELI

Quell'auto ne aveva passate di tutti i colori e, dopo la separazione da Alessandra, la considerava la proiezione piu' concreta della sua vita attuale. Entrambi erano ammaccati, la vernice non era piu' quella di un tempo, ma riuscivano ancora ad andare avanti nonostante qualche borbottio di troppo.

Tu sei uno che ha sempre cercato una motivazione negli avvenimenti, un senso da dare alle cose della vita. Io ormai credo che, a volte, non ci sia un motivo. Le cose accadono e basta.


GEOGES SIMENON - IL RAPPORTO DEL GENDARME

Diffida dei garzoni, che dormono alla fattoria. A causa di Maria, la serva. Preferisce dei giornalieri, e uomini sposati.
Roy ha settantadue anni e quasi nessuno si meraviglerebbe se facesse fare un figlio a Maria.
Come la terra, lui ha l'eternita' davanti a se'.



JOSEPH ROTH - LA MARCIA DI RADETZKY

Molti visi di donne ignote, occhi azzurri, castani e neri, capelli biondi, capelli neri, fianchi, seni e gambe, donne che forse una volta ha sfiorato, da ragazzo, da adolescente, gli passano veloci davanti agli occhi; tutte in una volta: un meraviglioso, tenero assalto di donne ignote.

C'e' una paura della volutta' che e' di per se' voluttuosa, come puo' essere mortale una certa paura della morte.

NICK HORBY - ALTA FEDELTA'

I Beatles sono solo miei, non miei e di Laura, non miei e di Charlie, non miei e di Alison Ashworth, e anche se mi daranno delle emozioni, non saranno mai brutte emozioni.

Non mi sono mai veramente ripreso dallo shock di scoprire che le donne fanno esattamente quello che facciamo noi: tengono il paio migliore di slip per le sere in cui sanno che andranno a letto con qualcuno. Quando vivi con una donna, compaiono improvvisamente questi scarti dei grandi magazzini, scoloriti, sbrindellati e rimpiccioliti, stesi sui termosifoni di tutta casa; e i sogni lascivi che facevi da ragazzino, pregustando la maturità come l’epoca in cui saresti stato circondato da conturbante biancheria femminile per omnia saecula saeculorum... vanno in cenere.

Sembra che sia impossibile fare le cose giuste con qualcuno, quando smetti di andarci a letto. Puoi provarci con tutte le tue forze, ma non trovi mai un modo per fare marcia indietro o per andare oltre o per girarci attorno.

Quando di notte mi rannicchiavo contro la schiena di Laura, avevo paura perche' non volevo perderla, e noi perdiamo sempre qualcuno, o qualcuno perde noi alla fine.

GEORGES SIMENON - I CLIENTI DI AVRENOS

Jonsac camminava veloce, stordito dal sole, dallo scintillio del mare, quando una mano si appese al suo braccio con naturalezza, come se da sempre quello fosse stao il suo posto,
"Fai passi troppo lunghi" disse Nouchi.

"Nouchi..."
"Ancora?"
Allora vergognandosi scivola verso il suo letto.
"Nouchi!...Vorrei...non so..."
Il corpo di Nouchi si offre, inerte.
E il giorno dopo la vita continua.

ED MCBAIN - VITE A PERDERE

-Millie vediamo di chiarire un paio di cose, ok ?
-La prima l'abbiamo gia' chiarita, mi pare. Qual e' la seconda ?
-Che i miei sentimenti per te non sono cambiati. In realta' sono sempre gli stessi, dal primo giorno che ti ho vista.
-Sei carino, a dire cosi'. E quali sarebbero questi sentimenti ?
-Ti voglio bene.
-Ma non mi ami.
-E' la stessa cosa Millie. Voler bene a qualcuno e' amarlo...
-E come mai nel mio caso voler bene e amare sono la stessa cosa, mentre quando si tratta di Mae sono due cose completamenti differenti ? Solo un minuto fa eravate due vecchie pantofole...
-Conosco Mae da ventidue anni. E conosco te soltanto da dieci mesi.
-E dodici giorni
-Ci manca solo che tengo il conto
-Be', io lo faccio, maledizione !


ALESSANDRO PIPERNO - CON LE PEGGIORI INTENZIONI

Solo ora che mi guarda fisso negli occhi con l'intensita' di chi ha tante cose da dire, capisco che non ha niente da dirmi.

E temo che Gaia meriti il nostro rispetto: in fondo sta imparando la lezione piu' dura: sta imparando che nessuno e' insostituibile.

C'e' chi dice che la prima vera grande storia d'amore d'un essere umano non sia il turbamento adolescenziale per una compagna di classe, tanto meno quella elettiva corrispondenza tra ventenni che di solito nel momento piu' drammatico sfocia nel matrimonio borghese, ma semmai la prima indimenticabile avventura extraconiugale. E' li', nel tradimento di giovane sposo o di giovane sposa, che uno sente correre l'adrenalina ed il cuore esplodere. E' li' che come il dottor Zivago ti senti talmente perso, cosi' dolorosamente esalato, cosi' invischiato in qualcosa di soprannaturale e di tragicamente ingiusto, da volerlo confessare al tuo consorte, non per urtarlo, ma per condividere la tua felicita' illecita e la tua inevitabile colpa con la persona che piu' consideri amica.

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EMANUELE TREVI - QUALCOSA DI SCRITTO

Come un personaggio di un libro di fantascienza catastrofica, di un incubo di Philip Dick, P.P.P. ha scoperto l'orrenda verita' che si nasconde dietro le apparenze, e bussa alle porte dei suoi simili per comunicare le sue scoperte prima che arrivi qualcuno a farlo fuori. Bisogna insistere sul modo della conoscenza, che e' corporeo prima che intellettuale, ed e' la diretta conseguenza di uno stile di vita, non un sistema di pensieri e definizioni.

Non c'e' scampo - una vita senza amore, fatalmente, si trasforma in qualcosa di cosi' vizzo, di cosi' desolato, di cosi' insignificante, che non vale nemmeno la pena di parlarne. Pensiamo ad una mutanda sporca dimenticata sotto il letto di una casa abbandonata: ecco un'immagine abbastanza eloquente di una vita senza amore. In confronto, ogni tipo di cuore spezzato e' un cuore fortunato, che ha avuto la sua parte. Se si e' spezzato, vuol dire che ha vissuto; se ha vissuto, vuol dire che ha avuto le sue occasioni di godere.

Lo ripeto: queste pagine di Petrolio sono un capolavoro dell'arte della prosa italiana. Per capire il livello di raffinatezza dell'impresa, basterebbe solo occuparsi di un dettaglio, in una breve digressione che potremmo intitolare AVVENTURE DEL GLANDE. Se il cazzo "e' la sola realta" , che dire della sua testa, della sua punta? Ma c'e' una stranezza che puo' sembrare incomprensibile. Al momento di mandare in tipografia la prima edizione di Petrolio, nel 1992, Aurelio Roncaglia ne avvertiva i lettori con una breve nota intitolata "Una curiosita'". Il glande, cioe' "la parte anteriore del membro virile" appare in Petrolio come se fosse un nome femminile. "La glande rosea, lucida e asciutta", per esempio. Secondo Roncaglia Pasolini avrebbe recuperato, cosi' facendo, quella "ghianda" che ha ispirato, per metafora, il termine anatomico. Va bene: ma perche' l'ha fatto ?....
... inventa una oscillazione che non esiste. Sta celebrando la mutazione sessuale e l'androginia come la chiave di accesso ad un livello ulteriore e definitivo della relta', e proprio sulla "punta del cazzo" vuole che ci siano entrambi, il maschio e la femmina,il glande e la glanda, con quella stessa confusione, come un tenue rossore della lingua, per cui in italiano si dice sia "il" clitoride che "la" clitoride.

:"L'opera e l'eiaculazione sono la stessa cosa". Alla fine, "qualcosa di scritto" dovra' essere come una macchia calda di sperma spruzzata sulla faccia del mondo.
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FRED VARGAS - L'UOMO DEI CERCHI AZZURRI

Le era parso che lui avrebbe voluto toccarla oltre, ma lei non l'aveva incoraggiato. Invece aveva fatto il caffe'. Un caffe' buonissimo peraltro. Non puo' sostituire una carezza, e' ovvio. Ma in un certo senso anche una carezza non puo' sostituire un buonissimo caffe'. Mathilde penso' che quel paragone non aveva senso, che le carezze e i buoni caffe' non erano interscambiabili.

... e per l'ennesima volta penso' che il sole, quella maledetta stella, di li' a quattro o cinque miliardi di anni sarebbe esploso. e non capiva perche' questa esplosione lo buttasse sempre cosi'giu' di morale.

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GEORGES SIMENON - I COMPLICI

Ne aveva piene le scatole di tutto, di sua moglie, di suo fratello Marcel, delle puttane coi denti d'oro e dei giocatori di bridge, della citta', dei giornalisti e dei fotografi, piene le scatole della radio, dei curiosi che passeggiavano con aria innocente, delle donne che piangono e dei Victor che dispensano consigli. Ne aveva piene le scatole anche di se stesso, di essere un uomo.

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ALESSANDRO PIPERNO - PERSECUZIONE

... vanità del principiante che crede di nascondere l’insipienza con la correttezza degli equipaggiamenti.

... La verita' e' tutto cio' che le immagini non dicono.

Leo sentiva l'affanno e aveva voglia di piangere. Ma sentiva anche di aver finalmente intrapreso la via giusta. Stava dicendo la verita'. Non e' questo cio' che fanno le persone per bene? Dire la verita'
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ANDREA CAMILLERI - L'INTERMITTENZA

Fu allora che ebbe lacerante certezza della prossimita' della sua morte.
L'infastidiva soprattutto l'estraneita' di quella frase. Troppo elegante, troppo ben composta, Lui non parlava e non scriveva cosi'. Era una frase da scrittore. E lui non aveva mai ceduto alla fantasia della scrittura, neppure da ragazzo, quando i primi amori ti fanno mettere parole sulla carta.

"Spogliami" gli dice. "Mi piace"

Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo
Ah, le coppe del seno! Ah, gli occhi d'assenza!
Ah, le rose del pube! Ah,la tua voce lenta e triste.
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ROBERTO ANDO' - IL TRONO VUOTO

Ma il sale rischia di non sapere piu' di sale a lungo andare.

In entrambi, sottile e fragile, il desiderio di essere desiderati.

E' la mia
questa figura di spalle
che se ne va nella pioggia ?

Dici:
per noi va male. Il buio
cresce. Le forze scemano.
Dopo che si e' lavorato tanti anni
noi siamo ora in una condizione
piu' difficile di quando si era cominciato.
E il nemico ci sta innanzi
piu' potente che mai.
Sembra gli siano cresciute le forze. Ha preso
una apparenza invincibile.
E noi abbiamo commesso degli errori,
non si puo' negarlo.
Siamo sempre di meno.
Le nostre
parole d'ordine sono confuse. Una parte
delle nostre parole
le ha stravolte il nemico fino a renderle
irriconoscibili.
Che cosa e' errato ora, falso di quel che abbiamo detto ?
Qualcosa o tutto. Su chi?
contiamo ancora ? Siamo dei sopravvisuti, respinti
via dalla corrente ?
Resteremo indietro, senza
comprendere piu' nessuno e da nessuno compresi ?
O contare sulla buona sorte ?
Questo tu chiedi. Non aspettarti
nessuna risposta oltre la tua.

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GEORGE MARTIN - SUMMER OF LOVE

Era il momento giusto, l'atteggiamento giusto. Il mondo stava cercando di cambiare. Non lo fece, ma Pepper fu un piccolo passo in quella direzione.

I'd like to turn you on

La capacita' di attenzione dell'ascoltatore decreta il successo di ogni composizione musicale. Mi sono reso conto di questo fatto una sera che John venne a cena a casa mia. Gli feci ascoltare Daphnis and Chloe di Ravel (Suite n2) che ritengo uno dei piu' bei pezzi di musica mai scritti: la dimostrazione perfetta di una orchestrazione ideale. Dura circa dieci minuti; ma dieci minuti possono essere molto lughi se non si e' interessati.
John si volto' verso di me alla fine e disse: si', "Credo di capire quello che vuoi dire, ma non riesco proprio a capire la melodia di questa musica"
"Ma e' una melodia straordinaria..."
"Si', pero' quand'e' finita mi ero gia' dimenticato di come iniziava".
Se non si riusciva a catturare l'attenzione di John dai primi secondi, lo si perdeva. Ho paura che questo valga anche per molti ascoltatori di oggi, e anche in questo John precorreva i tempi. Oggi il passo scandito dalla tecnologia con la televisione, i videogiochi, i computer, rende assai difficile per la gente riuscire ad apprezzare i passaggi piu' delicati e piu' larghi della musica classica.
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IGNAZIO SILONE - VINO E PANE

Per molto tempo sono stato angosciato da questo fatto: perche' tutte le rivoluzioni, tutte senza eccezione alcuna, sono cominciate come movimento di liberazione e finite come tirannide ?

Anche tu hai fatto festa perche' e' cominciata la guerra ?
Anch'io
Perche'?
Ho fatto come gli altri. Ti dispiace ?
Si'

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MICHAEL ZADORIAN - IL MONDO DELLE COSE

Nello spazio le cose si sfiorano. Nel tempo si allontanano.

E' cosi' strano pensare alle migliaia - i milioni - di persone che sono passate di qua negli anni ... a vedere il Dottor Zivago, Io sono curiosa ..."Standomene qui, capisco che ridevano piangevano e applaudivano in questa sala, si sorridevano.."

Che ci volete fare? Ho un debole per le secchione.

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GEORGES SIMENON - IL GATTO

Non si era mai reso conto di invecchiare. Non si sentiva vecchio. E quando pensava alla propria eta' se ne stupiva molto.
Non era diventato ne' piu' saggio, ne' piu' distaccato. Aveva ancora gli stessi atteggiamenti infantili, gli stessi gesti, trovate, manie del ragazo che era stato.

Una volta nuda, rimise a posto i vestiti muovendosi per la stanza senza alcun imbarazzo.
"Allora?"
"Si'..." mormoro' Emile.
"Resti cosi'?".
Non si era tolto i pantaloni e la camicia.
"Preferisco..."
Non osava spogliarsi di piu'. Il suo viso poteva anche ingannare, ma il suo corpo smagrito era quello di un vecchio, ed egli temeva uno sguardo di pieta' o di scherno.

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GEORGES SIMENON - IL FONDO DELLA BOTTIGLIA

Avrebbe voluto poter riflettere con tranquillita'. C'era un mucchio di risposte da dare e si rimproverava di non averle date al momento opportuno. Scopriva eccellenti argomenti e poi, subito dopo, li dimenticava o non li giudicava piu' abbastanza convincenti.

Bisognerebbe anche sapere se esistono nella vita momenti in cui si e' spinti inesorabilmente a fare il contrario di cio' che si vorrebbe fare.
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LUIS SEPULVEDA - IL VECCHIO CHE LEGGEVA ROMANZI D'AMORE

In definitiva era come uno di loro, ma non era uno di loro
Cosi' ogni tanto doveva andarsene - perche' gli spiegavano - era un bene che non fosse uno di loro. Desideravano vederli, averlo accanto, ma volevano anche sentire la sua mancanza, la tristezza di non potergli parlare, e il salto di gioia che il cuore faceva loro in petto quando lo vedevano ricomparire.

Fu la scoperta piu' importante di tutta la sua vita. Sapeva leggere. Possedeva l'antidoto contro il terribile veleno della vecchiaia. Sapeva leggere. Ma non aveva niente da leggere.
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STEPHEN KING - 22 / 11 / '63

Per un momento tutto mi fu chiaro, e nei momenti in cui accade, vedi quant'e' sottile il mondo. Non lo sappiamo quanto, in cuor nostro? E' un meccanismo perfetto e bilanciato di voci ed echi che fanno da rotelle e leve, onirico orologio che rintocca oltre il vetro degli arcani che chiamiamo vita. Oltre? Sotto? Intorno? Caos, tempeste, Uomini con martelli, uomini con coltelli, uomini con pistole. Donne che pervertono cio' che non possono dominare e denigrano cio' che non possono capire. Un universo di orrore e smarrimento circonda un palcoscenico illuminato, sul quale noi mortali danziamo per sfidare le tenebre.

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ANDREA CAMILLERI - LA STAGIONE DELLA CACCIA

E allora il marchese la vide, nella radura al margine del bosco, la bella capra girgentana di pelo lungo bianco e marrone, dai grandi occhi umidi e spaventati, dalle corna di liocorno intorcinate, dalle dolcissime mammelle colore pane cotto. E attraverso la vista di Carmelina in un lampo il marchese capi' com'era fatto suo figlio e capi' quello che, da uomo, aveva perso perdendolo. Per la prima volta dopo la disgrazia un dolore vero, totale, fece irruzione dentro di lui, straziandolo.

"...Perche' l'ha fatto?"
"Perche' ho capito, oggi, che mi sono stufato. Per tanti anni mi sono incaponito a volere una cosa e quando finalmente l'ho avuta mi sono addunato che non ne valeva la pena."

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GEORGES SIMENON - MAIGRET E IL FANTASMA

E' curioso come la suscettibilita' delle persone ci complichi l'esistenza piu' spesso dei loro veri difetti o delle loro menzogne.

Non la chiamava col suo nome, ne' lei lo chiamava col suo. Non si dicevano caro e cara. A che serviva, dal momento che si sentivano in qualche modo una stessa persona ?

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MILAN KUNDERA - LA LENTEZZA

Niente excerpta: dovrei trascrivere il 50% del libro.
Da leggere, non perche' sia un bel romanzo ma perche' e' un saggio poliedrico in forma di quasi romanzo.

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GEORGES SIMENON - CORTE D'ASSISE

A Petit Louis ridevano gli occhi, soltanto quelli, come capita nei momenti felici nella vita, quando si può tentare qualunque cosa tanto si è sicuri di farcela.

Non poteva sapere che ormai i suoi atti non avevano piu' importanza, che aveva avuto una sorta di proroga e che il destino, troppo occupato altrove, per un po' lo dimenticava, lasciandogli la briglia sul collo, sicuro di ritrovarlo.

Ecco come stavano le cose! Aveva vissuto gli eventi come tutti, una volta, pensando che fosse finita li', e che non sarebbe stato il caso di tornarci sopra e, improvvisamente, lo costringevano a rivivere tutta la sua vita. Ma non a modo suo! Non era più lui a guardare, a giudicare! Erano gli altri!

Ciò che lo sfiniva erano tutti quei tizi che parlavano, parlavano, pur sapendo che tutto quanto dicevano che era falso, e che con se stessi erano indulgenti e complimentosi, e ricorrevano a formule su formule per paura di non essere in regola con la legge.
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CESARE PAVESE - TRA DONNE SOLE

Lei odia il piacere degli altri, Clelia , questo e' il fatto. Lei Clelia fa male. Lei odia se stessa. E pensare che e' nata di razza. Faccia allegria intorno a se', smetta di fare il broncio. Il piacere degli altri e' anche il suo...

Guardai di nuovo un certo quadro senza cornice, ch'era appoggiato a terra sotto la finestra. Pareva sporco, non finito: da quando ero arrivata mi chiedevo cosa fosse. Non volevo farmi accorgere, perche' Mariella non dicesse: " Su su, mostrale i quadri".

Ma lei non rise. - Chi fa figli - disse fissando il bicchiere, - accetta la vita. Tu l'accetti la vita ?

Momina diceva che le mostre, i concerti, il teatro, sono belle cose soltanto perche' ci va molta gente - T'immagini - diceva, - d'essere sola in un teatro, in una galleria ...
- Ma e' la gente che da' noia. - Infatti, - diceva Momina . - Un concerto, una compagnia, un balletto non sempre piacciono. Ci vai soltanto quando hai voglia di vedere e di discorrere. E' come fare una visita...
- La musica no, - disse Rosetta. - Davanti alla musica bisogna essere sole.

- Ecco, - dissi - restaurare questo cantuccio e invitarci chi piace a me. La sera scendere a Torino in macchina e, avendo voglia, vedere qualcuno. Cosi' vivrei se fossi in voi. L'avessi avuta da ragazza.
- Lei puo' farlo, - disse Rosetta. - Piu' di noialtre. Forse a lei piacerebbe.
- Non si fanno queste cose, - le dissi. - Basta averle in mente. Per riempire la giornata bisogna muoversi. Non sono piu' cosi' giovane da stare volentieri in campagna.

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MILAN KUNDERA - L'IDENTITA'

"...Dai, che cos'e' che ti rende triste in questo momento ?"
"Ho immaginato che tu eri un'altra"
"In che senso?"
"Che eri diversa da come ti immagino io. Che mi ero ingannato sulla tua identita'"

Avida di silenzio!

Come si può detestare e al tempo stesso adattarsi così facilmente a ciò che si detesta?

Contro i sentimenti siamo disarmati, poiche' esistono e basta – e sfuggono a qualunque censura. Possiamo rimproverarci un gesto, una frase, ma non un sentimento: su di esso non abbiamo alcun potere.

Ma il dolore non intende prestare ascolto alla ragione, perche' il dolore ha una sua propria ragione che non è ragionevole.

Non si può misurare l'affetto che lega due esseri umani dalla quantità di parole che si scambiano.

Chantal aprì la bocca e infilo' la lingua nella bocca di Jean-Marc, pronta a leccare tutto quello che vi avesse trovato dentro. Lo zelo di di cui le loro lingue diedero prova in quel occasione non nasceva da un impulso erotico ma dall'urgenza che ciascuno dei due aveva di far sentire all'altro che era pronto ad amarlo, subito, totalmente, selvaggiamente e senza perder tempo. Le loro salive non avevano niente a che fare con il desiderio o di piacere: erano solo portatrici di un messaggio. Poiche' nessuno dei due osava dire apertamente e a voce alta: " Voglio fare l'amore con te, subito, senza aspettare", lasciarono che al posto loro parlassero le loro salive

Due esseri che si amano, soli, isolati dal resto del mondo… è molto bello! Ma di che cosa parlerebbero tutto il tempo? Per quanto spregevole sia il mondo, essi ne hanno bisogno per potersi parlare
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HUNT COLLINS (ED MCBAIN) - UN LUNEDI' NERO

"Trovate che sono senza cuore, vero ? Trovate che sono fredda come il ghiaccio. Bene, no Josh, vi sbagliate. Sono pazzamente felice, ecco tutto. Felice di essermi liberata di lui. Era bugiardo, meschino, falso e ladro. Sono contenta che sia morto."

Ma c'era qualcosa di piu' fra lei e me, qualcosa di piu' del solito ecco-fatto-grazie-signora. Forse si poteva chiamarlo amore. Uno sguardo, la pressione di una mano, e tutto assume un suo significato, come i movimenti complicati di un balletto. Capita, qualche volta, e puo' capitare con una prostituta a Panama, o con vostra moglie, o con una ragazza che pescate per caso in un bar di Brodway. E, ogni volta, non si tratta solo di attrazione fisica seguita da una soddisfazione animale, ma di qualcosa che, per un breve istante, isola due esseri dal resto del mondo.

... e se di lei mi fosse rimasto solo il ricordo, tanto peggio. Lo avrei conservato quel ricordo, e, ogni tanto, lo avrei rievocato con piacere, sognando quello che sarebbe potuto essere - o forse quello che non sarebbe potuto essere. Quello che non puo' essere e' qualche volta piu' bello di quello che puo' essere, che e' e sempre sara'.

Ogni ritorno era ormai impossibile. Ormai il ricordo non sarebbe rimasto altro che un ricordo.
Era come sentire alla radio una canzone della quale non si conosceva il titolo. Si aspetta la fine del disco, nella speranza che l'annunciatore dica cosa e' stato trasmesso: quello invece attacca una tiritera pubblicitaria, e voi non conoscerete ma il titolo della canzone. Restate con l'ossessione di quella melodia, e niente altro. Non potete andare a comperare il disco. Non potete sentirlo ancora, se non per caso.
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S. KING - NOTTE BUIA, NIENTE STELLE

Da: 1992
I ratti l'avevano trovata, e allora ? Non ci trovano tutti, presto o tardi? I ratti, i vermi...Prima o poi, anche la bara piu' solida si sfascia ed entra la vita che si pascia di morte. Cosi' va il mondo e cosa importa?

Cercai di leggere, ma le parole non legavano tra loro, benche' ogni tanto qualcuna sembrasse prendere vita e urlare.

Da: Maxicamionista
"Meglio attraversare il fienile che girarci intorno", disse la Norville, e diede a Tess una pacca sulla spalla. "Ho ragione oppure ho ragione?"
"Assolutamente", rispose Tess. E cosi' con grande semplicita' fu deciso il suo destino. Non aveva mai saputo resistere ad una scorciatoia.

Da; La giusta estensione
"Mi dica perche' odia il suo migliore amico", chiese Elvid.

Da: Un bel matrimonio
Spesso lui era troppo svelto e la lasciava inappagata, ma "spesso" non era "sempre", e la soddisfazione di restare abbracciati, di sentire il suo caldo corpo di uomo mentre pian piano si addormentava, quella soddisfazione c'era sempre.

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G.SIMENON - L'OMBRA CINESE

E aveva quella strana maschera mobile, quelle labbra troppo sottili, quegli occhi in cui balenava talvolta come un lampo di smarrimento.

La cosa piu' strana era che Maigret aveva esattamente la stessa impressione! Nine non aveva la faccia di una che un giorno sarebbe diventata ricca! E non sapeva spiegarsene il motivo.

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FABIO GENOVESI - ESCHE VIVE

Ma allora cos'e' che vuoi?Sei bravissima a sapere quello che non ti piace, ma cosa ti piace Tiziana ?

Perche' in Italia un cassonetto e' un cassonetto, la gente ci butta il sacco della spazzatura e tutto finisce li'. Ma se metti due cassonetti uno accanto all'altro, ecco che la zona diventa una discarica pubblica e ti devi preparare all'apocalisse.

Insomma, stare sole non e' mica male. Cioe', magari da sola puoi starci male, ma in una relazione sbagliata stai male il doppio, e accontentarsi ti sembra la tristezza piu' grande del mondo.

Dicono che di mattina le idee sono piu' chiare. Ma vabbe', ne dicono tante di cazzate, una piu', una meno. Come quella cosa che il sonno porta consiglio, che basta dormirci su e la mattina dopo i tuoi pensieri sono meno complicati. Gia', ma se uno ha dei pensieri cosi'complicati che non chiude occhio?

E alza gli occhi dal monitor. Ma con la testa resta giu' allo schermo, e quello sguardo dal basso attraverso i capelli mi fa un effetto cosi' potente che non ha senso che mi chieda se ci credo o no, perche' io in questo momento potrei credere a qualsiasi cosa. Rapimenti alieni, mummie azteche, registrazioni segrete dei Led Zeppelin che suonano insieme ai Pooh. In questo momento posso bermi tutto.

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J.M.COETZEE - ETA' DI FERRO'

Comincio solo ora a comprendere il vero significato dell'abbraccio. Si abbraccia per essere abbracciati. Prendiamo i nostri bambini tra le braccia affinche' essi ci stringano nell'abbraccio del futuro, ci facciano sopravvivere, ci accompagnino oltre la soglie della morte.

Ma a chi sto scrivendo allora? La risposta: a te ma non a te; a me, a te che sei in me.

- Piu' ti mostri cedevole, Florence, piu' i ragazzi agiranno con prepotenza. Mi hai detto che ammiri la generazione di tuo figlio perche' loro non hanno paura di niente. Stai attenta: potrebbero cominciare a mostrare indifferenza per la loro stessa vita e poi finire col provare indifferenza per la vita degli altri. Quello che ammiri in loro non e' necessariamente la loro qualita' migliore.

Si'. No. Si'-no. Esiste questa questa parola, ma non e' mai stata ammessa nei dizionari. Si'-no: ogni donna sa cosa significhi perche' essa sconcerta sempre gli uomini. Lo fara' ?- Ha domandato Vercueil, con i suoi occhi di uomo scintillanti. - Si'-no - Avrei dovuto rispondere.

E poi sono troppo stanca. Stanca oltre ogni misura, stanca di corazzarmi contro i tempi, desiderosa di chiudere gli occhi, di dormire. Cos'e' la morte, dopo tutto, se non un'ascesa verso i recessi di una stanchezza estrema ?

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HENNING MANKELL - L'UOMO INQUIETO

Non si affidava ad alcun conforto religioso di una speranza che qualcosa lo aspettasse sull'altra sponda del fiume oscuro. Solo le stesse tenebre dalle quali si era affacciato in questo mondo. Fino a cinquant'anni, gli aveva fatto compagnia un vago senso di paura della morte, che era diventato il suo mantra personale: sarai morto per cosi' tanto tempo. Aveva visto morire troppo persone e da quei volti muti non traspariva nulla che facesse supporre che il cielo avrebbe accolto le loro anime.

Non mi manca molto ai cinquant'anni" rispose Martinsson. " Si e' ancora giovani a cinquant'anni?
Io ne ho sessanta" disse Wallander. "E a quest'eta' uno passa definitivamente la barriera al di la' della quale c'e' solo la vecchiaia."

A volte si e' convinti che le persone non ci sono piu', per sempre. Poi, ci si sveglia un mattino e si capisce che non e' cosi'. E' impossibile liberarsi delle persone che hanno significato tanto nella nostra vita.

Quando sentiro' che la fine si sta avvicinando, non prolunghero' la sofferenza. Ho gia' quanto mi serve, pillole e iniezioni. Voglio morire con una bottiglia di champagne di fianco al letto. Faro' un brindisi per avere avuto la possibilita' di vivere questa magnifica avventura che e' nascere, vivere e scomparire nel nulla da cui sono venuta.

In realta' nulla e' come appare, penso'.

Penso' che ricordava quello che voleva dimenticare e dimenticava quello che avrebbe voluto ricordare.

"Adoro lavorare manualmente" continuo' Talboth. "Usare unicamente il cervello non e' salutare per gli esseri umani. Vale anche per te ?"

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ARNALDUR INDRIDASON - SOTTO LA CITTA'

"I collezzionisti si creano un mondo tutto loro. Costruiscono un piccolo universo intorno a se', scelgono alcuni simboli della realta' e li trasformano negli elementi essenziali della loro realta' personale."

"A volte si sentiva come se la sua vita fosse vuota o fosse il suo corpo soltanto a fissare con occhi vacui nel buio."
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HAKAN NESSER - ERA TUTTA UN'ALTRA STORIA

"E' come tornare bambini, non e' vero ? Il mondo e la vita sono colmi di vaghe promesse, di profumi e sensazioni che ancora non abbiamo scoperto. Quando lo scopriamo diventa tutto vuoto. Omne animal post coitum triste est. Allora si tratta di inventare nuove attes. E di aspettare un po' per soddisfarle."

"Buonanotte e sogni d'oro"
Esatto penso' lui. Le persone sole dovrebbero averne diritto. Una vita onirica in mancanza d'altro.

Ci vollero un'ora e tre quarti per preparare gli scampi e le cappesante secondo le indicazioni di Dobrowolski- e dieci minuti scarsi a mangiarli.

... se si era costruiti la propria immagine del mondo con cosi' pochi cubetti, allora era importante che tutti rimanessero al proprio posto. Se un cubetto consistente (...) scompaririva si correva il grosso rischio che tutta la costruzione crollasse.
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JEAN CLAUDE IZZO - SOLEA

Non la conoscevo e gia' mi mancava.... Come poteva una donna introdursi con tanta facilita' nel cuore di un uomo,soltanto con sguardi e sorrisi ? era possibile accarezzare il cuore senza aver mai neppure sfiorato la pelle ?

Vidi nei suoi occhi che era piu' semplice dire le cose che crederle.

Giocare a carte con loro era piu' che un piacere Un modo per restare uniti.Per condividere senza dirlo apertamente, sentimenti difficili da esprimere.

Ora non avevo piu' nessuno da chiamare a Marsiglia. Certo, rimanevano diverse persone a cui volevo bene...Ma nessuno a cui potevo dire:"Ti ricordi ?". L'amicia era questo, una serie di ricordi comuni da mettere in tavola insieme a una bella spigola grigliata coi finocchi.

Realismo. Per me questa parola serviva solo a giustificare il conforto morale,gli atti meschini e le indegne dimenticanze che gli uomini commettevano ogni giorno. Il realismo era anche il rullo compressore che permetteva a chi aveva il potere, o briciole di potere in questa societa', di schiacciare gli altri.

Non si poteva capire la vita. Solo viverla.


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HENNING MANKELL - JOEL E LE LETTERE D'AMORE

"La vita era una lunga sfilza di Dopo.Ormai l'aveva scoperto.Bisognava fare in modo che il Dopo seguente fosse migliore di quello di prima.

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HENNING MANKELL - IL CANE CHE INSEGUIVA LE STELLE

"Non promettere a me che verrai", dice. "Promettilo a te stesso".

Certe domande bisogna evitarle. Se non si vuole mentire c'e' una sola risposta possibile.
"Vedro'"

"A cosa stai pensando?"
"A niente"
E' una risposta stupida. Non si puo' non pensare a niente. Ma non vuole ancora condividere con qualcun altro i pensieri che gli affollano nella testa.

All'improvviso, la scuola e' finita. Succede cosi' in fretta che Joel non se ne rende conto del tutto fino al giorno in cui si sveglia e pensa che non deve tornare a scuola fino al prossimo autunno. Si alza di scatto dal letto, si veste in fretta e furia e poi pedala sul Cavallo Alato.
L'estate e' cosi' immensa.

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UMBERTO ECO - IL CIMITERO DI PRAGA

Poiche' nessuno pensa che le sue sventure possano essere attribuite a una sua pochezza, ecco che dovrà individuare un colpevole. Dumas offre alla frustrazione di tutti (ai singoli come ai popoli) la spiegazione del loro fallimento. E' stato qualcun altro,…, a progettare la tua rovina. La gente crede solo a quello che sa gia', e questa era la bellezza della Forma Universale del Complotto.

In altre parole il notaio Rebaudengo, per somme ragionevoli, costruiva atti fasulli, imitando quando necessario la calligrafia altrui, e provvedendo i testimoni che arruolava nelle bettole circostanti. -Sia chiaro, caro Simone, gli spiegava, passato ormai al tu, io non produco dei falsi, bensì nuove copie di un documento autentico che è andato perduto o che, per banale accidente, non è mai stato prodotto, ma che avrebbe potuto e dovuto esserlo. Sarebbe un falso se io stilassi un certificato di battesimo da cui apparisse, perdonami l'esempio, che sei nato da una prostituta di quel di Odalengo Piccolo (e ridacchiava felice di quell'ipotesi umiliante) non oserei mai commettere un crimine del genere perche' sono uomo d'onore. Ma se un tuo nemico, faccio per dire, aspirasse alla tua eredità e tu sapessi che costui non è certamente nato ne' da tuo padre nella tua madre, bensì da una cortigiana di Odalengo Piccolo e che ha fatto scomparire il tuo certificato di battesimo per aspirare la tua ricchezza, e tu mi chiedessi di produrre qual certificato scomparso per confondere quel malvivente, io aiuterai per così dire la verità, proverei quello che sappiamo sia vero, e non avrei rimorsi. -Sì, ma come farebbe lei a sapere da chi è veramente nato quel tale ? -Ma me l'avresti detto tu ! Tu che lo conosci bene. -È Lei si fiderebbe di me? -Io mi fido sempre dei miei clienti, perche' servono solo persone d'onore. -Ma se per caso di clientele ha mentito? -Allora è lui che ha fatto peccato non io. Se mi metto anche pensare che il cliente mi possa mentire allora non faccio più questo mestiere, che si regge sulla fiducia.

Non e' che si amasse particolarmente, ma il fastidio che sentiva per gli altri lo induceva persino a sopportarsi.

Le guerre sono lo sfogo più efficace naturale che si possa desiderare per tenere a freno la crescita degli esseri umani. Non si diceva infatti un tempo, partendo per la guerra, e Dio lo vuole ? ma bisogna trovare gente che la guerra abbia voglia di farla. Se tutti si imboscassero, in guerra non morirebbe nessuno. E allora perche' farle? E quindi sono indispensabili quelli come Nievo, Abba o Bandi, desiderosi di buttarsi avanti sotto la mitraglia. Affinche' quelli come me possano vivere meno ossessionati dall'umanità che ti fiata addosso. Insomma, anche se non mi piacciono, abbiamo bisogno di anime belle.

Guardo la vita degli altri per passare il tempo.

… per fare la rivoluzione bisogna avere una buona educazione militare, ma se ce l'hai non fai la rivoluzione e stai dalla parte del potere …
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CHOURMO - JAN-CLAUDE IZZO

Mangiammo senza parlare. Con gli occhi persi sulla superficie del mare. Un bel mare autunnale, blu scuro, quasi vellutato. Non me ne stancavo mai. Ogni volta sorpreso dal fascino che esercitava su di me. Un richiamo. Ma non ero un marinaio ne' un viggiatore. Conservavo dei sogni, laggiu', oltre l'orizzonte.

Ora, se non pisci addosso a chi e' piu' povero di te, ti sputano in faccia.

Il viso era serio e il suo sguardo mi rimproverava di aver suonato alla porta. Apparteneva senz'altro a quella categoria di donne che vengono sempre disturbate, qualsiasi ora sia.

A volte succede, per strada. Si incrocia lo sguardo di una donna e ci si volta con la speranza di incrociarlo di nuovo. Senza neanche chiedersi se quella donna è bella, come è fatto il suo corpo, quanti anni ha. Solo per quello che passa attraverso lo sguardo, in quell'istante: un sogno, un'attesa, un desiderio. Tutta una vita possibile.

Perché sapevamo che ciò non era stato possibile compiere non si sarebbe mai compiuto. Anche i rimpianti appartengono alla felicità.

Superata una certa età, è come se la vita fosse eterna. Si fanno progetti per il giorno dopo e per il giorno dopo ancora. E per la domenica successiva, e quelle a venire. E i giorni vanno avanti.

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ACCABADORA - MICHELE MURGIA

Nel sole violento di luglio il dolce le cresceva in mano, bello come sono a volte le cose cattive.

Bonaria Urrai non fece mai l'errore di invitarla a sentirsi a casa propria, ne' aggiunse altre di quelle banalità che si usano per ricordare agli ospiti che in casa propria non si trovano affatto.

I capelli di Maestra Luciana avevano un carattere morbido che andava d'accordo con qualunque vento.

Vuoi giudicare del come senza capire il perche'?

L'anziana sarta parlava con la sincerita' con cui si fanno le confidenze agli sconosciuti sul treno, sapendo che non si dovrà sopportare mai più il peso dei loro occhi.

Come gli occhi della civetta, ci sono pensieri che non sopportano la luce piena. Non possono nascere che di notte, dove la loro funzione è la stessa della luna, necessaria a smuovere maree di senso in qualche invisibile altrove dell'anima.

Le persone, come le colpe, iniziano esistere se qualcuno se ne accorge.
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JOSEPH CONRAD - CUORE DI TENEBRA

...Fu un gran conforto passare da quell'individuo al mio ininfluente amico, quella latta ammaccata, contorta, sfasciata, d'un vapore. Mi arrampicai a bordo. risuonava sotto i miei piedi come una scatola vuota di biscotti Huntley & Palmer presa a calci lungo un fossato; non era altrettanto solido di fattura ed era molto meno bello, ma con tutto il duro lavoro che m'era costato, mi ci ero affezionato. Nessun amico influente avrebbe potuto rendermi miglior servizio. Mi aveva dato l'occasione di mettermi un po' alla prova - di scoprire che cosa sapevo fare. No, non mi piace il lavoro. Preferirei poltrire pensando tutte le cose belle che si possono fare. Non mi piace il lavoro - a nessuno piace - ma mi piace quel che c'è nel lavoro - l'occasione di scoprire se stessi. La propria realtà - per sé, non per gli altri - ciò che nessun altro uomo potrà mai sapere. Gli altri possono soltanto vedere l'apparenza, senza poter mai sapere che cosa significhi veramente. _____________________________________________________________________________